Potrebbe arrivare dal nuovo disegno di legge “salva-consiglieri” la spinta decisiva per la nascita del “listone” in cui, alle prossime elezioni regionali, dovrebbero confluire tutti i civici di centrosinistra. Il motivo è presto detto: i tempi lunghi e gli esiti imprevedibili dell’iter del testo recentemente presentato in Parlamento – e quindi il timore che il numero dei consiglieri regionali pugliesi si riduca effettivamente da 50 a 40 – stanno convincendo anche i più riottosi ad accettare l’idea di un grande “rassemblement” che superi più agevolmente la fatidica soglia di sbarramento del 4%.
Lo scenario
Sono settimane che il centrosinistra discute della nuova formazione in cui dovrebbero “fondersi” i civici di Con e quelli di Per la Puglia, senza dimenticare gli esponenti di Azione. Al progetto, caldeggiato dal governatore Michele Emiliano, hanno aderito immediatamente Con, capitanata dall’assessore Alessandro Delli Noci, e Azione, guidata dal consigliere Ruggiero Mennea. Molto meno entusiasti l’altro assessore Sebastiano Leo e l’altro consigliere Saverio Tammacco, con il primo che vorrebbe evitare il “derby” nel collegio del Salento con un recordman di preferenze come il suo collega Delli Noci.
Disposti a entrare nel listone, invece, sono altri due esponenti di Per la Puglia, cioè i consiglieri Antonio Tutolo e Mauro Vizzino. Le trattative non hanno finora prodotto alcun risultato, tanto che qualcuno ha ipotizzato una spaccatura del fronte civico: Con e Azione da una parte, Per la Puglia dall’altra, sebbene entrambi a sostegno del candidato presidente pugliese Antonio Decaro.
La svolta
Ora, però, potrebbe essere giunto il momento della svolta. Nei giorni scorsi, infatti, l’emendamento al decreto Elezioni, che puntava a bloccare il taglio del numero di consiglieri pugliesi in ragione del calo della popolazione, è stato sostituito da un disegno di legge. Sul nuovo testo, così come sul precedente emendamento, sembra esserci un sostanziale accordo tra centrodestra e centrosinistra. Ma in politica, si sa, nulla è sicuro.
E non ci sarebbe da meravigliarsi se l’iter del disegno di legge, finora dato per lineare e pacifico, si trasformasse in un Vietnam. E ci sarebbe ancora meno da meravigliarsi se, alla fine, il ddl non venisse approvato affatto o in tempo utile per le elezioni. In questo caso, conquistare lo scranno in Via Gentile sarebbe ancora più difficile, perché i posti si ridurrebbero da 50 a 40 e per accaparrarsene uno bisognerebbe pur sempre superare lo sbarramento del 4%.
La prospettiva
Ecco perché, stavolta, la fumata bianca per il listone sembra davvero vicina. Leo e Tammacco ci stanno pensando, mentre Delli Noci e Mennea lavorano per tenere unito il fronte dei civici. E nei prossimi giorni potrebbe arrivare il via libera anche al nome e al simbolo.