Nel centrodestra è ancora avvolta dalla nebbia dell’incertezza la scelta del candidato presidente. Nelle ultime ore, un post sui social, con tono confidenziale e molti tag, dall’ex presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, ha fatto pensare a molti che l’imprenditore farmaceutico abbia dato la disponibilità a essere il frontman della coalizione. «Adesso è il momento per me di tornare a dedicarmi con più attenzione alle mie aziende. Resto a disposizione del territorio – ha però aggiunto – perché è così che so fare e così che continuerò a fare», sono state le parole di Fontana e in molti hanno letto quelle poche righe come, appunto, una disponibilità all’impegno in politica.
Così come il ringraziamento al vicecommissario europeo, Raffaele Fitto, per aver realizzato «la Zona economica speciale unica», ha fatto immaginare da che parte si possa concretizzare questa disponibilità. E, ricordando di «aver lavorato con i sindacati e con le Istituzioni, a partire dalla Regione Puglia» si è letta la volontà di manifestare i contatti necessari e l’esperienza di concertazione, necessarie per amministrare l’Ente territoriale. In realtà, il nome di Fontana, al pari di altri cosiddetti civici e dei quadri dei partiti di centrodestra, come quello del coordinatore regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, è in quella rosa consegnata dai vertici regionali dei partiti della coalizione ai leader nazionali.
Saranno loro a decidere in base a un accordo nazionale probabilmente entro la fine di questa settimana. Ancora da definire – oltre la Puglia – le candidature in Veneto e Campania . Intanto, anche nel centrodestra, in attesa di capire chi guiderà la coalizione contro Antonio Decaro, si sta lavorando alle liste sia dei partiti e di una eventuale civica, visto che ci sono tanti cespugli come «Noi Moderati» e «Udc» che dovranno trovare spazio per collocare i loro candidati.
Da quel che si apprende, i tre partiti maggiori, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, potrebbero schierare anche alcuni parlamentari per drenare consensi ai propri simboli, mentre non ci saranno esponenti nazionali che verranno a candidarsi in Puglia per far crescere i consensi alle proprie formazioni.