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Regionali in Puglia, addio al candidato civico: in campo restano D’Attis e Gemmato

Ore frenetiche nel centrodestra che prova a inseguire il centrosinistra dopo l’ufficializzazione del nome di Antonio Decaro quale candidato presidente. Anche se tutto è demandato al tavolo nazionale. Due in lizza A oggi, nella discussione dopo il no del presidente dell’ordine dei medici Filippo Anelli, che mette probabilmente una pietra tombale su un’ipotesi civica, restano…
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Ore frenetiche nel centrodestra che prova a inseguire il centrosinistra dopo l’ufficializzazione del nome di Antonio Decaro quale candidato presidente. Anche se tutto è demandato al tavolo nazionale.

Due in lizza

A oggi, nella discussione dopo il no del presidente dell’ordine dei medici Filippo Anelli, che mette probabilmente una pietra tombale su un’ipotesi civica, restano i nomi dei coordinatori regionali dei due partiti maggiori della coalizione e cioè Marcello Gemmato di Fratelli d’Italia e Mauro D’Attis di Forza Italia. Secondo più di una voce, ormai, «la natura politica del candidato pare ineluttabile». Così come, spiegano sempre fonti vicine ai vertici di centrodestra, «il fattore Bari è importante», facendo ipotizzare che un terzo nome e cioè quello del sottosegretario alla giustizia, Francesco Paolo Sisto, possa essere allo stesso tempo in campo. «Anche perché – sottolineano dal centrodestra – sarebbe uno scontro dialettico molto alto proprio con Decaro».

Il ruolo della premier

Tuttavia, per quando dai vertici regionali possano arrivare suggestioni e sollecitazioni, la questione pare sia stata avocata da Palazzo Chigi e giace sul tavolo della stessa Giorgia Meloni. «Sarà lei a chiedere di candidarsi», per sfidare un centrosinistra che sembra sempre più partire in vantaggio. Quindi, «ci vuole un nome che abbia sufficiente notorietà».

L’annuncio di Salvini

Intanto, il segretario della Lega, Matteo Salvini, a margine del convegno Thea a Cernobbio organizzato dal Forum Ambrosetti, ha detto che per quanto riguarda loro «il candidato migliore per il Veneto è Alberto Stefani. È uno dei parlamentari più giovani – ha proseguito il ministro dei trasporti e delle infrastrutture -. Oggi il governatore più giovane in carica mi sembra sia in Emilia-Romagna, Michele De Pascale e ha 40 anni. Aver fatto il sindaco, essere parlamentare ed essere segretario della potentissima Liga Veneta a 32 anni diciamo che è qualcosa di importante. Quindi spero che gli amici della coalizione concordino con noi il prima possibile, perché questa candidatura dà valore aggiunto al centrodestra e alla sua unità. Quando lo decideremo? Anche domani», ipotizzando che un summit tra i leader pare sia alle viste, per quanto di ufficiale ancora non c’è nulla.

Il tempo stringe

Tuttavia, nelle ultime ore l’ipotesi che in molti non solo si augurano, ma «da segnali che giungono», dice un alto grado della coalizione pugliese, è che «pare proprio manchi poco». Per quanto, sullo scacchiere nazionale è tutto da discutere. Cioè, insieme alla Puglia, la Campania e soprattutto il Veneto, regione da cui si parte per stabilire le candidature nelle altre. Un territorio che la Lega non vuole mollare, come ha ribadito Salvini, e che ha al suo interno anche il fattore Zaia, ovvero il destino dell’attuale presidente a cui viene impedito di proporre una lista a suo nome: una specie di caso Michele Emiliano, con la differenza che avviene nel centrodestra.

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