Continuano le frizioni nel centrosinistra pugliese in vista delle elezioni regionali. In attesa dell’ufficialità per il candidato in pectore Antonio Decaro, attesa subito dopo il 9 aprile e cioè dopo la pronuncia della Corte Costituzionale sul terzo mandato ai presidenti di Regione, la galassia dei civici è in piena fibrillazione e a un passo dalla spaccatura interna. Da oltre un mese, infatti, le liste Con e Per la Puglia, insieme con Azione, sono in predicato di confluire in un listone unico per concentrare i voti e favorire la rielezione dei consiglieri uscenti nei vari collegi: un’operazione “sponsorizzata” dal presidente Michele Emiliano e che ora sembra arrivata alla meta, ma con una grossa novità.
Il listone
Il progetto di fusione, secondo quanto trapela in queste ore, andrà avanti comunque, anche a costo di lasciare qualche pezzo per strada. Dopo le incertezze e l’appello del capogruppo di Azione, Ruggiero Mennea, la svolta è arrivata su impulso del coordinatore di Con, l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci. Già la prossima settimana potrebbe arrivare il via libera al simbolo unico con un nome già scelto “In Azione Per la Puglia Con Decaro”. Non tutti, però, saliranno a bordo del carro.
Le posizioni
L’assessore Sebastiano Leo e il presidente della Commissione Bilancio Saverio Tammacco, entrambi della lista Per la Puglia, si sono dissociati e stanno pensano ad altro. La fusione – questo il ragionamento – rischia di snaturare storie politiche e percorsi personali disorientando l’elettorato. Da qui l’ipotesi di puntare su altro, un nuovo simbolo civico al cui interno accogliere i contrari al listone e altri amministratori locali. In alternativa Leo e Tammacco proveranno a trovare un posto utile nella lista personale, la lista del presidente, che l’eurodeputato Antonio Decaro sta allestendo in prima persona. A sostenere l’accorpamento, invece, sono i consiglieri regionali Antonio Tutolo (Per la Puglia), Antonio Leoci (Con), Mauro Vizzino (Per la Puglia), Ruggiero Mennea e Sergio Clemente (Azione): tutti convinti di aderire con una spartizione dei collegi quasi ultimata.
Le trattative
Tuttavia, prima di ufficializzare il cartello delle civiche, sono previsti altri incontri nei prossimi giorni nel tentativo di ricucire lo strappo con Leo e Tammacco. Le trattative andranno di pari passo con quelle per la modifica della legge elettorale: uno snodo cruciale che, se approvato con la riduzione della soglia di sbarramento, potrebbe stravolgere gli accordi firmati. In quel caso il civismo di matrice emiliana potrebbe decidere di “lasciare il mondo così com’è”. C’è, però, il no del Pd sulla soglia “ammazza-partitini” che potrebbe pesare come un macigno sull’approvazione tenendo conto dell’ostilità totale del centrodestra.