Che ruolo hanno avuto i giovani pugliesi nelle ultime Regionali? A giudicare dai numeri: marginale. Mentre in campagna elettorale i candidati alla presidenza – da Decaro a Lobuono – si sfidavano a colpi di bonus, promesse per casa e borse di studio dedicati alla «generazione under 30», nei fatti i partiti hanno blindato le liste. Risultato: appena 54 giovani sotto i 35 anni su 565 candidati totali, meno del 10 per cento, sono riusciti a entrare nelle candidature ufficiali. Una presenza simbolica, spesso confinata nelle retrovie delle preferenze. Il paradosso è evidente.
Mai come quest’anno la retorica della «partecipazione giovanile» è stata così martellante. Mai come quest’anno i partiti tradizionali hanno ignorato la stessa categoria che dicevano di voler rappresentare. È la conferma di una linea da «parrucconi», che lascia agli outsider – Sabino Mangano e Ada Donno – l’unico vero sforzo di inserire giovani nelle liste. Nella circoscrizione Bari, tra i giovani spicca Giovanni Lomoro (oltre 4.700 preferenze), e figurano la 18enne Laura Marinazzo (Puglia Pacifista e Popolare) con 14 voti e Alice Romanazzo (91 voti).
Nell’area centrista di Alleanza Civica compaiono Antonio Muto, classe 2004, e varie candidate under 35 come Serena Perelli, Margherita Lopalco e Daniela Caputo. Nel Pd emerge la candidatura forte di Mattia Giorno, 1994, altro giovane ad aver conquistato un consenso reale: 5.718 voti. Nel M5S spicca Fabiana Rossetti (1993, 1.156 voti). Nel centrodestra si segnalano Carlo Zito (FI, 1.209 voti), Dejanira Dinoi (Noi Moderati, 192 voti) e la leghista Ilaria Battista, classe 2002, con 864 voti. A Lecce gli under 35 si moltiplicano solo nelle liste civiche: Clarissa Quido, Erika Caputo, Giulia Gigante, Luca Tondo, fino alla forzista Lucia Manta (1998). A Foggia, invece, quasi il deserto: tra i giovani si distinguono solo i tre candidati della lista Mangano e i due della lista Donno, mentre nelle compagini ufficiali del centrosinistra e del centrodestra l’età media resta saldamente sopra i 40 anni.
Il più giovane in area Decaro è Emilio Terpinolo, 35 anni appena compiuti. Nel centrodestra, unica under 30 competitiva è Valeria Di Maggio, 24 anni, 781 preferenze. Nella BAT i numeri restano bassi: da Di Benedetto (32 anni e 537 voti) alla forzista Rossella Ricco (26 anni e 1.018 voti), fino al leghista Nicola Civita, 29 anni, che con 2.691 voti è tra i pochissimi giovani ad aver sfondato. A Brindisi la mappa è identica: una manciata di giovani sparsi – dalla 18enne Marinazzo, alla 22enne Marinelli (971 voti), alla popolare Federica Renna (35 anni) – e qualche caso isolato nel centrodestra.
Il quadro finale è impietoso: solo gli outsider hanno davvero puntato sui giovani, mentre nei partiti strutturati lo spazio resta pari a zero. Una volta la politica si imparava nelle sezioni, crescendo tra Consigli comunali e militanza. Oggi tutto sembra affidato ai social o al favore di un capobastone. E i numeri lo certificano: la generazione che dovrebbe decidere il futuro della Puglia è stata lasciata in panchina. Ancora una volta.










