Come in quel vecchio film del 1986 con Sean Connery e Christopher Lambert, “Highlander – l’ultimo immortale”, la saga sulla scelta di quel candidato civico, o anche politico, che possa guidare il centrodestra alle prossime elezioni regionali è contraddistinta dalla frase killer della pellicola: «Ne resterà soltanto uno».
Resta solo Fontana
A oggi, quell’uno ancora in piedi è l’ex presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana. Dopo il corto circuito che ha coinvolto il giornalista Enzo Magistà sulla questione delle cozze tarantine, l’imprenditore farmaceutico di Canosa di Puglia è l’unico effettivamente e autenticamente civico a non essere uscito dai radar di quanti sono all’erta per capire le mosse del centrodestra.
D’altronde, lo stesso leader di Farmalabor, fin dal giorno delle dimissioni dal vertice degli industriali pugliesi, una settimana fa, non ha mai smentito in maniera decisa la girandola di voci che quotidianamente, a torto o a ragione, lo stanno tirando per la giacca nell’agone politico.
Il favorito
«Un silenzio assordante», commenta un consigliere regionale di centrodestra. Lo stesso che, nel momento in cui si fa notare come Fontana non contraddica nulla, risponde: «Non so, può essere».
Così, mentre a Roma si attende ancora per decidere, sul territorio si contano quanti da diversi mesi sono entrati e sono usciti dal borsino dei potenziali candidati presidente. Ecco perché la persistenza del nome di Fontana fa ipotizzare che egli possa essere della partita. A meno che i vertici nazionali non decidano in Puglia, unitamente a Veneto e Campania, di optare per esponenti scelti tra il personale politico. Ecco che, a questo punto, non si potrebbe prescindere dal coordinatore regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis.
L’unico che, in previsione di una chiamata in servizio quale candidato presidente, ha lavorato in tal senso nelle passate settimane, intrecciando rapporti, costruendo alleanze e selezionato candidature di consiglieri. In pratica, visto il ritardo nei confronti del centrosinistra, se l’opzione civica dovesse dissolversi quella di D’Attis è l’ipotesi a oggi più concreta.
I comitati
Intanto, fervono le attività nei diversi comitati provinciali dei partiti della coalizione di centrodestra dove sono allestiti veri e propri casting per individuare le candidature migliori, a partire da quelle di alcuni parlamentari che potrebbero essere della partita nel ruolo di “lepri” nei confronti di competitor della propria corrente così da poter incrementare il bottino di preferenze e farli eleggere per uno scranno in, via Gentile.