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Regionali, è guerra tra le due civiche dell’area Emiliano “Per la Puglia” e “Con”

È scontro aperto tra le due civiche dell’area Emiliano, «Per la Puglia» e «Con», alle prese con la definizione delle liste per le prossime regionali. Sul tavolo non solo strategie elettorali, ma anche la sopravvivenza politica di molti uscenti. A infiammare il confronto, la possibile esclusione di Stefano Lacatena, consigliere delegato all’Urbanistica e volto di «Con», che rischia di restare fuori dalla lista «Per la Puglia».

La decisione sarebbe maturata in un vertice acceso, convocato dal candidato presidente del centrosinistra, Antonio Decaro, con i dirigenti delle due formazioni civiche fondate dal governatore Michele Emiliano. La frattura si sarebbe consumata nel collegio di Bari, dove il presidente di commissione uscente Tammacco avrebbe posto il veto sull’ingresso di Lacatena. Un no motivato dal timore che l’ex esponente di Forza Italia possa sottrarre consensi e compromettere la sua rielezione, alterando gli equilibri interni della lista. Una linea che ha spaccato il fronte. Gli altri esponenti delle civiche emilianee – Tutolo, Leoci, Vizzino, e gli assessori Amati e Leo – hanno contestato la scelta, avvertendo che un’esclusione eccellente rischierebbe di indebolire l’intero schieramento. «Senza candidati forti – avrebbero detto – ‘Per la Puglia’ non supererà la soglia utile per eleggere consiglieri».

Decaro ha provato a spegnere le tensioni imponendo una tregua: le due liste dovranno fondersi in un’unica formazione, valorizzando gli uscenti e chi ha garantito continuità all’azione di governo. L’obiettivo è chiudere la partita entro giovedì sera, al suo rientro da Bruxelles, per evitare che lo scontro tra le civiche di Emiliano degeneri in una guerra interna capace di minare la compattezza del centrosinistra. Ma la tregua appare solo temporanea: dietro le dichiarazioni di facciata restano rivalità, ambizioni personali e la corsa a un posto sicuro in lista. Un equilibrio fragile che rischia di esplodere a ridosso della presentazione delle candidature.

Va detto che in merito all’articolo sul possibile commissariamento della sanità pugliese per le cinque aziende sanitarie scoperte, apparso ieri, il direttore generale della Asl di Taranto, Gregorio Colacicco, ha tenuto a precisare che non è andato in pensione il 2 ottobre: in quella data ha semplicemente compiuto 68 anni. La possibilità di un nuovo incarico o di una proroga è attualmente allo studio dell’Avvocatura regionale. Colacicco è in aspettativa dal ruolo di direttore del Distretto socio-sanitario di Massafra e andrà in pensione a 72 anni.

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