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Regionali in Puglia, Di Bari su tutte le furie: «Non ho nulla da restituire ai 5 Stelle». E pubblica i bonifici

La campagna elettorale per le regionali pugliesi si infiamma. Grazia Di Bari, consigliera regionale uscente, ex esponente del Movimento 5 Stelle e ora candidata per Alleanza Verdi Sinistra nella provincia Bat, ha affidato ai social un duro sfogo contro i vertici pentastellati, accusandoli di diffondere notizie false sul suo conto. «Speravo di aver chiuso con…
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La campagna elettorale per le regionali pugliesi si infiamma. Grazia Di Bari, consigliera regionale uscente, ex esponente del Movimento 5 Stelle e ora candidata per Alleanza Verdi Sinistra nella provincia Bat, ha affidato ai social un duro sfogo contro i vertici pentastellati, accusandoli di diffondere notizie false sul suo conto. «Speravo di aver chiuso con situazioni infernali – scrive – invece ho letto dichiarazioni molto gravi, da parte dei vertici del Movimento 5 Stelle, secondo cui io non avrei effettuato le restituzioni.

Non ho altra scelta che difendermi. Lo dico pubblicamente: è una ricostruzione falsa». Il riferimento è all’onorevole Leonardo Donno, referente regionale del M5S, secondo cui Di Bari non avrebbe effettuato le restituzioni previste per gli eletti del Movimento. Un’accusa che la consigliera respinge con forza, non limitandosi alle parole ma pubblicando sui social i pagamenti effettuati: «Ho pagato e siccome a me non piace che si giochi sulla mia reputazione, mostro i due bonifici di 7.000 euro e 17.900 euro, che saldano quanto dovuto al Movimento 5 Stelle. Oltre alle restituzioni precedenti, ricordo che ho restituito 120mila euro della scorsa legislatura».

Lo scenario politico

Nel suo lungo post, l’ex consigliera regionale parla di un vero e proprio accanimento politico. Secondo Di Bari, le accuse non avrebbero nulla a che fare con le restituzioni, ma con la decisione del Movimento di escluderla dalle liste: «Sono stata messa alla porta e hanno imposto alle altre forze politiche di non candidarmi. Dunque, è evidente che il punto non erano le restituzioni, ma è stata una scelta politica». Di Bari sostiene inoltre che la sua posizione fosse analoga a quella di altri consiglieri, compresi quelli che hanno ottenuto un terzo mandato: «La differenza qual è? Che per me si è scelta la strada più comoda: buttare tutto in politica per guadagnare qualche voto in più e far passare l’idea che non avevo pagato».

Per l’ex pentastellata, la questione si è trasformata in un attacco personale: «Attribuire a me il mancato pagamento serve solo a giustificare una decisione già presa e questo significa danneggiare la reputazione. E io non lo accetto. Come si può sporcare la reputazione per qualche voto in più? Mi chiedo: davanti a un episodio così grave, ci sarà qualcuno nel Movimento 5 Stelle che avrà il coraggio di alzare la testa e dire la verità?». Un quesito al quale, per il momento, gli esponenti del Movimento non rispondono. «Siamo alle prese con un problema da gestire», fa sapere Donno. Ma sulla natura del problema, niente da aggiungere.

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