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Regionali in Puglia, Decaro sulla sanità: «Io candidato per risolvere ciò che non va»

«Io non mi sono candidato per parlare di ciò che funziona, mi sono candidato per risolvere ciò che ancora non va. E il primo problema sono le liste d’attesa». Ad affermarlo è Antonio Decaro, candidato presidente della coalizione progressista, che in vista della presentazione del programma della coalizione a Taranto ha anticipato alcune proposte relative…
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«Io non mi sono candidato per parlare di ciò che funziona, mi sono candidato per risolvere ciò che ancora non va. E il primo problema sono le liste d’attesa». Ad affermarlo è Antonio Decaro, candidato presidente della coalizione progressista, che in vista della presentazione del programma della coalizione a Taranto ha anticipato alcune proposte relative al tema della sanità. In particolare, sono state elencate alcune azioni concrete da mettere in campo per ridurre le liste d’attesa e dare risposte celeri ad una questione molto sentita dai pugliesi.

E proprio in merito alle liste d’attesa, secondo Decaro «per ridurle dobbiamo provare a non intasare gli ospedali puntando su: ospedali di comunità e case di comunità, dove medici di famiglia e specialisti lavorano insieme; investire in programmi di telemedicina e utilizzare nuove tecnologie a servizio di una migliore organizzazione della richiesta e dell’offerta di visite ed esami diagnostici; avviare il centro unico di prenotazione su base regionale, per mettere in rete le disponibilità e i servizi presenti e disponibili in tutta in tutta la Puglia, non solo nella propria provincia».

Ancora, continua il candidato per il centrosinistra alle Regionali, «dobbiamo e possiamo ridurre le prescrizioni inappropriate: il 40% delle TAC e delle risonanze che vengono prescritte non sono indispensabili né utili. Dobbiamo avviare controlli più serrato sul rispetto delle linee guida per le prescrizioni e lavorare subito per un piano che possa da subito attivare aperture straordinarie delle strutture sanitarie anche la sera e nei weekend. Queste sono proposte concrete, a cui possiamo lavorare da subito, sapendo che i problemi non spariranno da un giorno all’altro né possiamo promettere di risolvere tutto in cinque anni. Nel frattempo ci auguriamo che il Governo adegui la spesa sanitaria per le regioni del Sud a quella del Nord».

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