S’è messa in moto e viaggia a pieno regime la macchina elettorale dell’aspirante governatore Antonio Decaro. L’eurodeputato ha il piede a Strasburgo, ma la testa in Puglia per pianificare liste e candidature in vista delle prossime regionali. L’unica incognita resta la decisione di Palazzo Chigi sul caso Bari a seguito dell’inchiesta sulle presunte infiltrazioni mafiose: uno scoglio, questo, che potrebbe determinare il commissariamento di una o più aziende partecipate o di un paio di Municipi o, in alternativa, l’incandidabilità per lo stesso Decaro.
Le ipotesi
L’ipotesi è remota, secondo fonti romane, ma non del tutto esclusa dal novero delle possibilità. C’è chi dice, infatti, che la premier Giorgia Meloni potrebbe assestare il “colpo gobbo” al centrosinistra pugliese privandolo della sua punta di diamante, Decaro appunto, e con la “riserva” Michele Emiliano impossibilitato a candidarsi per il terzo mandato consecutivo dopo lo stop alla legge De Luca in Campania. Perciò il centrosinistra si mostra assai prudente, da un lato, e, dall’altro, si organizza per non farsi cogliere impreparato.
La strategia
In realtà il candidato in pectore del centrosinistra viaggia da mesi a fari spenti, ma nelle ultime settimane ha intensificato il lavoro. Attorno al suo nome nasceranno due liste civiche. In una confluiranno sindaci in carica (sempre che venga modificata la cosiddetta norma anti-Decaro) fra cui Fiorenza Pascazio di Bitetto, probabilmente “in abbinata” con il consigliere regionale Francesco Paolicelli, o la sindaca di Andria, Giovanna Bruno. Non mancheranno consiglieri regionali uscenti, ex amministratori. Nell’altra finiranno esponenti della società civile fra sindacalisti, professionisti, giornalisti. Il sindaco di Mesagne Toni Matarrelli, mister preferenze, è stato indicato come coordinatore dell’area civica decariana, ma anche del civismo che fa capo al presidente Emiliano. Nell’operazione civiche rientra anche l’ex sindaco bitontino Michele Abbaticchio.
La linea
Negli ultimi incontri riservatissimi Decaro ha anticipato anche il metodo di lavoro e la linea politica. In discontinuità con Emiliano l’ex sindaco vuol decentrare potere e scelte, responsabilizzare la giunta regionale, coinvolgere su ogni decisione strategica la maggioranza. Da qui l’idea di convocare riunioni allargate di maggioranza a ogni seduta di Consiglio regionale per concordare il piano tattico e il voto su leggi e iniziative politiche. In caso di “sgambetti” o imboscate in aula dimissioni immediate e… tutti a casa. Nel frattempo sono partite anche le trattative per le candidature con molti nomi da sfoltire, fra cui diversi “impresentabili” attualmente in carica e diverse richieste di asilo dal centrodestra. Da ultimo Decaro darà pieno appoggio alla candidatura di Emiliano, deciso a presentarsi come capolista del Pd per essere poi indicato a presidente del futuro Consiglio regionale.