Non ha perso tempo Antonio Decaro. Nemmeno il tempo di archiviare l’annuncio ufficiale della candidatura a governatore della Puglia, che l’ex sindaco di Bari ha già impresso una marcia veloce al suo percorso. Ieri pomeriggio ha convocato il primo vertice operativo della coalizione di centrosinistra. Un segnale chiaro, quasi un messaggio in codice rivolto ai suoi: la campagna elettorale è cominciata, e non c’è spazio per tentennamenti. Attorno al tavolo, i segretari e i rappresentanti di tutte le forze della coalizione: Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Con, Per la Puglia e Alleanza Verdi e Sinistra, Partito del presidente. Una cornice unitaria che, fino a poche settimane fa, sembrava ancora complicata da raggiungere e che ora si presenta compatta, almeno sul piano formale.
«È stata una riunione molto positiva» trapela dai partecipanti, che parlano di un clima collaborativo e di un’agenda scandita da Decaro con la puntualità del metronomo. Il metodo, infatti, è già definito: grandi temi comuni affrontati collegialmente e, accanto a questi, tavoli tematici con esperti chiamati a tradurre gli obiettivi in soluzioni concrete. L’impostazione è quella di una macchina elettorale organizzata ma allo stesso tempo proiettata alla fase di governo. Decaro non vuole un programma generico, di buone intenzioni: punta a costruire dossier solidi, capaci di convincere non solo la base dei partiti, ma soprattutto quel pezzo di società pugliese che guarda alla politica con disincanto e diffidenza. Le priorità messe in fila ieri raccontano molto delle urgenze che attraversano la regione. In cima alla lista la sanità, terreno su cui la Puglia ha accumulato criticità gravi, tra liste d’attesa infinite, ospedali in affanno e mobilità passiva che spinge troppi pazienti a curarsi altrove.
Subito dopo i trasporti, con l’annoso tema della modernizzazione delle infrastrutture e il nodo dei collegamenti tra le aree interne e le città costiere. Non è mancato lo spazio per l’ambiente, con la necessità di affrontare il dossier energetico e la transizione verde, evitando però che ricada in conflitti localistici come già accaduto con i parchi eolici e i grandi impianti fotovoltaici. Decaro ha voluto sottolineare anche il tema delle aree interne, quelle province spesso dimenticate e svuotate da emigrazione e desertificazione industriale, che rischiano di restare fuori dalle traiettorie di sviluppo. Infine, un tema che tocca da vicino la sua esperienza da sindaco: il degrado delle periferie. Per Decaro, che ha costruito buona parte della sua immagine politica sul rapporto diretto con i quartieri popolari di Bari, è un punto identitario oltre che programmatico.
Portare servizi, sicurezza e qualità urbana dove oggi regnano marginalità e disagio sarà uno dei cavalli di battaglia della sua campagna. La sensazione, al termine della riunione, è quella di una partenza ordinata, quasi militare. «Ha impresso un’agenda serrata», ha commentato un dirigente dem. Decaro sa che il tempo stringe, che il centrodestra arriverà compatto e agguerrito.
Da qui la scelta di partire subito, senza indugi, mostrando la fotografia di una coalizione non più litigiosa, ma determinata. Se l’immagine corrisponderà alla realtà lo diranno i prossimi mesi, quando le linee di principio dovranno tradursi in programmi, alleanze sul territorio e risposte ai problemi. Per ora, però, il messaggio è arrivato forte: il centrosinistra pugliese ha scelto di correre, e il passo lo detta Decaro.