«Spero lunedì di diventare il presidente di tutti i pugliesi. È stata una campagna elettorale lunga ed entusiasmante. Grazie agli altri candidati per il garbo e il rispetto che abbiamo tenuto tutti». Così Antonio Decaro, candidato presidente dei progressisti alla presidenza della Regione Puglia, prima del comizio finale della campagna elettorale in un Palamartino stracolmo.
«Ho sempre chiuso le mie campagne elettorali così, con i cittadini. È un legame forte con la mia comunità e con la mia gente. Ho deciso di restare qui, ho scelto di tornare in Puglia, voglio restare con la mia gente e nella mia terra», afferma Decaro rispondendo a chi gli chiedeva della scelta di chiudere senza i big di partito. A precedere il comizio l’esibizione dei rapper pugliesi Cekka, La Voce di Selea, Papaceccio, Plata, Samen Mi Casa, Sam D Zakalicious, che nelle scorse settimane si sono resi protagonisti del tormentone della campagna elettorale Puglia che spera, guidati da Francesco Occhiofino, in arte Reverendo, storico rapper barese, leader dei Bari Jungle Brothers e dei Pooglia Tribe. A seguire invece spazio alla musica della band musicale pugliese Superclassifica sciò.
«L’appello ai pugliesi è di andare a votare perché il voto è un diritto che ci siamo conquistati tanti anni fa – evidenzia ancora il candidato per il centrosinistra – C’è qualcuno che ha sacrificato la propria vita. Onoriamo quel sacrificio perché andare a votare è un atto di democrazia e la democrazia è bellissima».
Accuse e promesse
«Mai nemici, solo avversari. Ringrazio Luigi Lobuono che è una brava persona, per il rispetto e il garbo. Poi ci sono gli altri. Non tratterò come nemici né i ministri del governo, che aspetto qui per lavorare insieme, né l’opposizione in Consiglio regionale». È una delle “quattro promesse”, come l’ha presentata lui stesso, fatte sul palco del Palamartino.
«Noi non siamo come loro», ha aggiunto Decaro specificando: «Noi siamo garantisti sempre, non a giorni alterni. Perché le regole della convivenza civile noi non ce le facciamo insegnare da un coordinatore di Forza Italia. Un anno e mezzo fa – ha ricordato – questi avversari hanno provato a infangare me e questa città. Mi davano del mafioso, a reti unificate. A loro una cosa voglio dirla: invece di perdere tempo a insultare una comunità intera, avreste dovuto pensare a costruire una nuova classe dirigente, quella che gli elettori del centrodestra pugliese meriterebbero. E quindi, domenica e lunedì noi vinceremo di nuovo le elezioni e voi le perderete di nuovo».
E a chi lo ha accusato di essere “baricentrico”, il candidato alla presidenza della Regione ha risposto: «Lo capisco. Basta sentire la mia cadenza. Ma ho fatto il sindaco di Bari per dieci anni, non posso scusarmi per aver aver percorso la mia città in lungo e in largo, sotto il sole e sotto la pioggia». E «non posso scusarmi», ha aggiunto «per aver amato Bari, e per amarla ancora». Io «continuerò a portare Bari qui, nel mio cuore. Ma nel frattempo, grazie a voi, il mio cuore è diventato più grande – conclude – Tutta la Puglia non è solo uno slogan. Tutta la Puglia io adesso ce l’ho qui con me, nel mio cuore».