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Regionali in Puglia, consegnate le liste: scatta il countdown fino alla data del voto

È ufficialmente partito il conto alla rovescia per le elezioni regionali in Puglia del 23 e 24 novembre. Alla Corte d’Appello di Bari questa mattina sono arrivati i primi faldoni con simboli, firme e candidature. Ad aprire le danze, il Movimento 5 Stelle, seguito a ruota da Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Lega e Noi Moderati. Hanno invece rinviato a oggi Fratelli d’Italia e Forza Italia, insieme al resto delle liste collegate ai due poli principali. Saranno quattro i candidati alla presidenza della Regione: Antonio Decaro per il centrosinistra, Luigi Lobuono per il centrodestra, Sabino Mangano per Alleanza Civici per la Puglia e Ada Donno per Puglia Pacifista e Popolare.

Tra i grandi esclusi figura Michele Emiliano, governatore uscente e nome ingombrante del centrosinistra, costretto al passo indietro dal suo stesso successore designato, Decaro. Emiliano però non rinuncia a influenzare la partita, piazzando nel listino del Pd una pattuglia di fedelissimi, tra cui il deputato Ubaldo Pagano. Respinto invece il veto – poi rientrato – nei confronti dell’ex presidente Nichi Vendola, che sarà candidato in tre circoscrizioni per Avs.

I 5 Stelle sono stati i primi a presentarsi in Corte d’Appello dopo aver sottoposto online le liste al voto degli iscritti. Ma non senza polemiche. Fa discutere la candidatura di Aldo Patruno, ex direttore del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione, dimessosi appena dieci giorni fa. Per il centrodestra la sua discesa in campo sarebbe «un caso di conflitto di interessi», visto che avrebbe gestito finanziamenti pubblici nei territori in cui oggi si candida. Burrascosa anche l’esclusione della consigliera uscente Grazia Di Bari, tagliata fuori per il limite del terzo mandato. Una deroga che invece hanno ottenuto Cristian Casili e Rosa Barone. Di Bari correrà con Avs.

E, infine, polemica sui social per Jarbam Bassem, esponente 5 Stelle in quota Rifondazione Comunista: due parlamentari della Lega, Rossano Sasso e Anna Maria Cisint, ne chiedono l’esclusione per aver postato immagini sacre con la kefiah, definite “blasfeme”. Nel campo del centrosinistra, la lista civica Per la Puglia a sostegno di Decaro mescola nomi noti e volti nuovi. Tra questi, Venere Altamura, campionessa di nuoto e medaglia di bronzo ai Mondiali Master di Singapore, e Maria Pina Di Giesi, avvocata e cugina del cantante Achille Lauro.

Sul fronte opposto, il centrodestra è ancora al lavoro. I vertici nazionali di Fratelli d’Italia devono decidere se inserire parlamentari pugliesi nella lista barese, la più competitiva. Il responsabile organizzativo Giovanni Donzelli ha chiesto un impegno diretto ai senatori Filippo Melchiorre e Maria Nocco, mentre la Lega punterà su Roberto Marti. Resta in sospeso l’eventuale candidatura di Roberto Vannacci, per ora accantonata. E mentre le segreterie limano gli ultimi dettagli, scoppia la guerra interna al Pd.

Il presidente dei senatori dem Francesco Boccia lancia un duro avvertimento a Decaro: «Il civismo non può diventare il rifugio del ceto politico escluso. Si vince contro la destra, non alimentando scontri contro il PD». Un monito che suona come un richiamo all’ordine alla vigilia della scadenza per la presentazione delle liste. «Decaro garantisca qualità e trasparenza – ha aggiunto Boccia – perché la Puglia merita coerenza e apertura verso le energie migliori, non repliche delle vecchie logiche di potere».

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