In vista delle prossime elezioni regionali del 23 e 24 novembre prossimi, la «Commissione per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza dei vescovi della Puglia» lancia il suo appello contro l’astensionismo, invitando «i cittadini a votare e i candidati a proporre temi importanti come la giustizia sociale e la salvaguardia dei diritti, tenendo come via maestra il bene comune».
L’esortazione dei presuli giunge in seguito alla preoccupazione generale che le elezioni regionali di domenica e lunedì prossimi registrino un’importante astensione, pronosticata da diversi sondaggi, di ben oltre il 50 per cento degli aventi diritto. Maggiore di quanto accaduto di recente alle elezioni nelle Marche, in Calabria e in Toscana dove quanti hanno rinunciato al voto sono stati rispettivamente: il 50, 57 e 53 per cento.
L’iniziativa è frutto della preoccupazione per il crescente disinteresse alla politica che si traduce in una minore partecipazione al voto. «Non partecipare significa indebolire la democrazia, perché le decisioni che riguardano tutti finiscono per essere prese solo da una parte degli elettori», si legge nel documento episcopale. E sempre i presuli pugliesi annotano: «Rinunciando alla responsabilità del voto, lasciamo che siano altri a decidere il destino dei nostri territori, ipotecando il bene delle nostre comunità. Restare indifferenti, significa rinunciare a dare il nostro contributo a generare quella speranza che potrebbe rallentare l’esodo dei nostri giovani, costretti all’emigrazione per cercare lavoro.
Una ferita che sta impoverendo l’intero Meridione e che non risparmia la nostra Puglia, a cominciare dalle aree più interne».
Congiuntamente, i responsabili delle questioni sociali all’interno della Conferenza episcopale pugliese si rivolgono «ai candidati – quelli alla presidenza e coloro che corrono come consiglieri – in particolare a chi si riconosce nei valori del Vangelo», chiedendo loro «coerenza e capacità di una visione che abbia come orizzonte le prossime generazioni.
È un processo complesso, ma anche entusiasmante, che ci chiama ad un cambio di paradigma. Un nuovo sguardo che sappia disegnare il futuro indicando sfide esigenti per la nostra Puglia e cioè la dignità della persona, la tutela della famiglia, la giustizia sociale, la garanzia e l’equità del lavoro e dei servizi, il diritto alla salute, la custodia del creato e la sostenibilità, l’agricoltura e l’industria, la cultura e l’istruzione, la cura delle aree interne, l’impegno per affrontare l’emergenza demografica, anche sostenendo politiche migratorie lungimiranti».
Infine, i vescovi delle 19 diocesi pugliesi, guidati dal presidente della Cep, monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, richiamando le conclusioni della 50esima settimana sociale dei cattolici, che si è tenuta a Trieste lo scorso anno, ribadiscono che «la democrazia non è un meccanismo astratto, ma un tessuto vivo che si nutre di partecipazione e di attenzione reciproca. Per questo – conclude la Commissione – invitiamo a non cedere alla rassegnazione e alla sfiducia e ad accogliere l’esercizio del voto come un gesto di speranza e fraternità che concorra ad aprire una nuova prospettiva per la Puglia e per l’Italia».