Si confermano le previsioni negative della vigilia del voto sull’astensionismo, dopo la prima giornata del mini «election day» fra Puglia, Veneto e Campania. E proprio la Puglia segna il calo più significativo nell’affluenza, 4 per cento in meno rispetto a cinque anni fa e rispetto al 3 per cento in meno delle altre due regioni al voto. Il dato delle ore 19, rilevato su 3.802 sezioni su 4.032 tramite il portale istituzionale «Eligendo», si attesta al 23,6% contro il 27,6% registrato alla stessa ora nel 2020. E cresce ancora intorno alle 23.
Fra le province, quella dove si è votato meno è quella di Foggia che si assesta solo al 20,44 per cento contro il 25,03 per cento della scorsa tornata alla stessa ora. Uno sbalzo di quasi 5 punti percentuali in meno.
La più attiva e stabile è quella di Lecce, con il 27,33 per cento di aventi diritto al voto contro il 27,84 per cento della precedente elezione. In assoluta flessione la provincia di Bari: qui il voto cala di quasi sette punti percentuali e si dimezza in Comuni come Bitetto, restando basso in quasi tutti i i centri della cerchia metropolitana più stretta. Quasi 13 punti in meno a Conversano, Locorotondo dieci.
La città capoluogo registra cinque punti percentuali in meno. Un dato che -se non dovesse essere recuperato nelle prossime ore – dovrà necessariamente portare ad una seria riflessione.
Sono invece quasi due punti percentuali in meno quelli che caratterizzano la provincia di Brindisi e tre e mezzo in meno per Taranto. Crollo anche in Capitanata, che perde quasi il 5 per cento di elettorato, quasi otto punti a Foggia città. Lesina, Lucera il distacco è sostanziale rispetto alla scorsa tornata.
Taranto città conta 6,5 punti percentuali in meno, una risposta in filigrana rispetto alle mancate risposte su Ilva, ma la tendenza è generale.
Domani c’è ancora mezza giornata per votare, fino alle 15, si vedrà se il trend resta il medesimo o se si è trattato solo di un allarme da pausa domenicale.