Si è costituito anche in Puglia, con un incontro nella facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, il Comitato per i referendum sul lavoro dell’8 e 9 giugno prossimi.
Ne fanno parte, tra gli altri, Cgil Puglia, Arci, Libera, Anpi, Pd Puglia, Sinistra italiana, Edizione radici future, La giusta causa, Rete della conoscenza, Rifondazione comunista, associazioni di studenti e numerose associazioni di comunità straniere.
L’obiettivo del Comitato è mobilitare la cittadinanza in favore del “sì” ai quattro quesiti referendari sul lavoro, sostenendo anche quello relativo alla cittadinanza.
«È un comitato popolare e democratico – ha spiegato la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci – che ci vede già da ora impegnati in tutti i luoghi di prossimità per chiamare le persone a votare».
Bucci ha evidenziato che ora «i referendum bisogna vincerli e raggiungere il quorum. È un’occasione per cambiare le regole del lavoro, a partire dai licenziamenti illegittimi e dalla sicurezza in tema di appalti. Partiamo dall’università – ha detto – perché molti giuslavoristi hanno contribuito all’idea dei quesiti».
Tra le associazioni di studenti aderenti c’è anche Udu Link. «Vogliamo rimarcare la necessità che la comunità studentesca si faccia motore attivo – ha spiegato Gabriele Tedesco, rappresentante dell’associazione – perché una parte del Paese, a cominciare dal governo, ci spinge a essere indifferenti. Noi ci opponiamo perché il nostro coinvolgimento serve a eliminare l’astensionismo e farci essere partecipi di un modello che noi vogliamo».
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha invitato «tutti, non solo quelli che come me si sentono di sinistra ma qualunque persona voglia vedere rispettati i propri diritti, ad andare a votare al referendum e a sostenere le iniziative che sono state predisposte».
Oggi, ha aggiunto, «comincia questa campagna elettorale ma è una campagna civile, per restituire all’Italia quella civiltà nel mondo del lavoro che non miri solo a fare i numeri di occupati precari o sfruttati, ma secondo il dettato costituzionale restituisca al lavoro la funzione di dare dignità alla persona e rendere effettiva la democrazia, perché senza diritti per i lavoratori non c’è democrazia».
Domenico De Santis, segretario regionale del Pd Puglia, ha spiegato che «vogliamo difendere migliaia di giovani che sono precari, stabilizzando il loro contratto di lavoro. Essere precari significa non poter mettere su casa, significa essere precari nella vita e non avere certezza del proprio futuro».
De Santis ha ricordato anche «il grande tema della cittadinanza», con il “sì” al relativo quesito referendario appoggiato dal Comitato. «È un tema – ha detto – che incrocia non solo la democrazia ma anche la rappresentanza, perché abbiamo milioni di persone che vivono in Italia e che non possono esserne cittadini».
Il prossimo 12 aprile il Pd Puglia sarà nelle piazze pugliesi con i banchetti e le sue bandiere «per spiegare i motivi per andare a votare», ha concluso.