«Siamo qui per chiedere a tutti i cittadini di andare a votare per il referendum, pensiamo che ci siano tutte le condizioni per raggiungere il quorum». A lanciare l’appello è Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, che si è espresso a margine del comizio organizzato in piazza del Ferrarese, nel cuore di Bari, a sostegno del referendum su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno.
Landini ha poi risposto a chi gli chiedeva delle accuse rivolte dalla Lega, secondo la quale la manifestazione di sabato prossimo a Roma per Gaza sarebbe utilizzata per spingere il referendum: «Le cose stanno avvenendo tutte nello stesso momento, non siamo noi a decidere cosa succede – ha commentato il segretario generale della Cgil – Quindi è il momento di invitare le persone ad andare a votare e tutte le persone che hanno un po’ di buon senso pensano che sia necessario cessare la guerra a Gaza, come in Ucraina». Invitare le persone a non andare a votare, ha aggiunto riferendosi alle parole della premier Giorgia Meloni, «è un atto di irresponsabilità istituzionale e politica e dimostra che hanno paura».
«Non sono sorpresa di quello che ha detto ieri Giorgia Meloni. Non sono affatto sorpresa. E sapete perché? Perché Giorgia Meloni ha paura della vostra partecipazione, ha paura della libera espressione del voto degli italiani su questi temi». Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, durante il suo intervento nell’ambito dell’iniziativa della Cgil per i referendum. «Devo dire che siccome si è sempre vantata di essere molto fiera delle sue idee, avrebbe fatto meglio – ha aggiunto – a dire chiaramente che è contraria al fatto di contrastare la precarietà, di aumentare la sicurezza sul lavoro e di migliorare la legge sulla cittadinanza».
La segretaria Pd interviene poi affermando che «questo voto è una grandissima occasione per le italiane e per gli italiani che possono andare a cambiare delle leggi che hanno fatto male al lavoro in Italia» e cambiare «una legge sulla cittadinanza che andava modificata già prima, quando il centrosinistra poteva almeno provare ad avere i numeri per farlo». Secondo Schlein la premier «nella migliore delle ipotesi ha voluto confondere gli italiani, nella peggiore li sta prendendo in giro».
«Io credo francamente che la politica non sia fatta di carte bollate», ha affermato invece la deputata e vicepresidente del M5S Chiara Appendino, presente in piazza del Ferrarese, sottolineando che il referendum «è uno spartiacque, cioè noi stiamo decidendo da che parte stare, con i Jobs act o senza. Per noi senza».
Nel suo intervento il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha affermato che cinque “sì” «hanno il potere di cambiare la vita della gente da un giorno all’altro senza mediazione. Ed è il motivo per cui a destra hanno paura, invitano al non voto».
Dopo 25 anni «di leggi sbagliate siamo in una situazione non più accettabile», ha aggiunto Landini affermando che oggi «è arrivato il momento di ragionare non per appartenenza politica, ma rispetto alla propria condizione. Cioè che nessuno vuole essere precario, che nessuno vuole uno stipendio non adeguato, che nessuno vuole morire sul lavoro».