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Rc auto, in Puglia l’aliquota cresce del 10 per cento: dal 2022 i rincari più alti dell’inflazione

L’ennesimo rincaro che colpisce gli automobilisti rischia di avere effetti particolarmente pesanti in Puglia, una regione dove l’uso dell’auto privata resta spesso indispensabile per lavoro, studio e servizi essenziali.

L’aumento dell’aliquota sulla polizza Rc auto per gli infortuni al conducente, passato dal 2,5 per cento al 12,5 per cento, arriva infatti in un momento già critico per le famiglie pugliesi, alle prese con premi assicurativi in costante crescita e con un potere d’acquisto messo a dura prova dall’inflazione e dal caro carburanti.

La situazione

A lanciare l’allarme è Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc), che non usa mezzi termini nel commentare la misura inserita nella manovra: «È molto grave alzare ulteriormente l’aliquota sulla polizza Rc auto per gli infortuni al conducente proprio mentre i premi Rc auto continuano a decollare, infiammando ancor di più una dinamica già fuori controllo».

Parole che trovano terreno fertile anche nel Mezzogiorno, dove il costo medio delle assicurazioni è storicamente più elevato rispetto ad altre aree del Paese e dove il fenomeno pesa in modo sproporzionato sui redditi.

La ricerca

Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, basato su dati Istat, la corsa dei prezzi non conosce soste ormai da quasi due anni.

«È da gennaio 2023 che le assicurazioni sui mezzi di trasporto rincarano ininterrottamente, mese per mese, con un rialzo che da dicembre 2022 a oggi è arrivato al 16,8 per cento, quasi sei volte tanto rispetto all’inflazione generale che nello stesso periodo è salita solo del 2,9 per cento», spiega Dona.

Un dato che in Puglia si traduce in centinaia di euro in più all’anno per molte famiglie, soprattutto nei territori interni e nelle aree meno servite dal trasporto pubblico. Nemmeno gli ultimi dati mostrano segnali di inversione di tendenza. «Nel mese di novembre, ultimo dato Istat disponibile, mentre l’indice Nic è sceso su base congiunturale dello 0,2 per cento, le assicurazioni sono salite dello 0,5 per cento. Insomma, nessuna frenata», sottolinea il presidente dei consumatori.

Una dinamica che rischia di accentuare le disuguaglianze territoriali e sociali, penalizzando in particolare giovani, lavoratori precari e piccoli imprenditori pugliesi che utilizzano l’auto come strumento di lavoro.

In Puglia, dove la mobilità resta un nodo centrale per lo sviluppo economico e sociale, il timore è che questi aumenti finiscano per diventare l’ennesimo freno alla crescita, trasformando l’auto da necessità quotidiana a lusso sempre meno sostenibile.

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