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«Rafforzare le misure organizzative per la gestione della pandemia», la circolare di Emiliano e Montanaro

«Alla luce dell’attuale andamento epidemico e anche  in considerazione degli ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione della variante Omicron, le cui caratteristiche in termini di trasmissibilità, gravità della malattia e sensibilità ai vaccini attualmente in uso non sono ancora chiaramente definite, si ritiene importante raccomandare la tempestiva attivazione a livello regionale…

«Alla luce dell’attuale andamento epidemico e anche  in considerazione degli ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione della variante Omicron, le cui caratteristiche in termini di trasmissibilità, gravità della malattia e sensibilità ai vaccini attualmente in uso non sono ancora chiaramente definite, si ritiene importante raccomandare la tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione da SARS-CoV-2, sia a livello territoriale che ospedaliero, garantendo l’adeguata presa in carico dei pazienti affetti da COVID-19 in relazione alle specifiche necessità assistenziali».

Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il direttore del dipartimento Politiche della salute, Vito Montanaro, nella circolare indirizzata ai direttori generali delle Asl pugliesi e agli enti del servizio sanitario regionale per chiedere un rafforzamento delle misure organizzative per la gestione dell’attuale fase epidemica.
Sulla base della rilevazione effettuata oggi, la Regione Puglia si attesta ad un tasso di occupazione, pari al 5% di terapia intensiva e al 7% di area medica.
La Giunta regionale, inoltre, ha stabilito che, in caso di recrudescenza della pandemia e conseguente aumento dei ricoveri, le direzioni strategiche dovranno «garantire la tempestiva e graduale riattivazione dei posti letto».
Rispetto alla attuale rete ospedaliera dei posti letto attivi e comunicati al Ministero della Salute, le direzioni strategiche delle aziende e enti, pur dovendo garantire il numero minimo di posti letto, non potranno effettuare alcuna disattivazione. 
«A disposizione del sistema, operativi modularmente secondo le esigenze – spiega il direttore del dipartimento Vito Montanaro – ci sono 482 posti letto di terapia intensiva Covid (attualmente occupati al 5%) e 2.722 posti letto di area medica (attualmente occupati al 7%)».

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