Per il quinto anno consecutivo la Puglia si conferma prima in Italia per qualità delle acque di balneazione (eccellenti per il 99,7%), seguita da Friuli Venezia Giulia (99,6%), Sardegna (98,7%), Toscana (98,2%).
È quanto emerge dalle analisi microbiologiche condotte nel corso di quattro anni (2021-2024) dal Snpa, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (la rete che coordina le varie Agenzie regionali per l’ambiente presenti sul territorio nazionale, di cui fa parte l’Arpa Puglia).
Lungo i circa mille chilometri di costa pugliese sono state individuate ben 676 “acque” (tratti) destinate alla balneazione, che corrispondono ad un totale lineare pari a circa 800 chilometri: in particolare sono state individuate 254 acque di balneazione in provincia di Foggia, 46 nella Bat, 78 in provincia di Bari, 88 in provincia di Brindisi, 139 in provincia di Lecce e 71 in provincia di Taranto.
Il controllo della qualità è effettuato da Arpa Puglia. Durante il periodo stagionale di monitoraggio in ogni “punto stazione” sono misurati in campo diversi parametri meteo-marini, mentre in laboratorio sono analizzati i campioni per la determinazione della carica batterica, calcolata, come dalle altre Agenzie italiane, rispetto a valori soglia di due parametri microbiologici: “Enterococchi intestinali” ed “Escherichia coli“; in relazione ai campioni raccolti, si stima che ogni anno l’Agenzia pugliese effettui circa 8.500 determinazioni analitiche di laboratorio.
Per quanto riguarda la Puglia, lo 0,3% di acque di balneazione in classe di qualità “non eccellente” riguarda la “Foce Fiume Lauro” (30 metri a sinistra) nella laguna di Lesina, “Fogna Cit.na Molfetta (500 metri a sud)” lungo il litorale dell’omonima cittadina e “Spiaggia libera Ginosa Marina-Fiume” in provincia di Taranto, tutti e tre classificati in qualità comunque “buona“. Il primo dei tre siti citati è relativo a un’acqua di transizione (nella fattispecie la laguna di Lesina), gli altri due riguardano le acque marino-costiere (lungo il litorale di Molfetta e di Ginosa Marina).
«L’eccellenza pugliese si inserisce in un quadro nazionale anch’esso positivo», afferma il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, evidenziando che «oltre il 95% della costa italiana monitorata rientra nella classe di qualità “eccellente”, con punte di assoluto rilievo in regioni come Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Toscana».
In Puglia, sottolinea Bruno, «anche i pochi tratti che non rientrano nella classe “eccellente”, e che comunque risultano “buoni”, sono oggetto di particolare attenzione e monitoraggio».
Esulta il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che parla di «un risultato che ci riempie di gioia e che premia tutti gli investimenti fatti dalla Regione, l’impegno costante di Arpa Puglia attraverso il monitoraggio continuo e di tutti i pugliesi che ogni giorno si prendono cura del nostro meraviglioso territorio». E aggiunge: «Le nostre acque limpide e sicure rappresentano un patrimonio prezioso, da proteggere e tramandare alle future generazioni».
Per l’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani, il primato della Puglia «non è frutto del caso, ma il risultato di un impegno approfondito e strutturato nella salvaguardia dell’ambiente terrestre e marino, così come della biodiversità che caratterizza i nostri paesaggi. Il successo nella gestione delle acque di balneazione è attribuibile al lavoro incessante svolto in collaborazione con Arpa Puglia e Acquedotto Pugliese, che garantiscono il corretto funzionamento degli impianti di depurazione e monitorano costantemente gli scarichi che raggiungono il mare», conclude.