La Regione Puglia continua a impegnarsi concretamente nella lotta alla disparità di genere, con politiche mirate che puntano a garantire pari opportunità alle donne in tutti gli ambiti della vita, dal lavoro alla formazione, dalla conciliazione famiglia-carriera alla valorizzazione del talento femminile. Un ruolo centrale in questo percorso è svolto dalla Consigliera di Parità della Regione, Lella Ruccia, che coordina iniziative e monitora l’efficacia delle misure, contribuendo a delineare una strategia organica e concreta contro le diseguaglianze. Tra le azioni più significative ci sono i «Buoni educativi» per bambini da 0 a 3 anni, pensati per sostenere le madri lavoratrici o in formazione e garantire ai più piccoli un percorso educativo di qualità sin dai primi giorni di vita.
Con questo strumento, la Puglia è tra le regioni più avanzate nel promuovere la conciliazione tra maternità e carriera, fornendo un supporto diretto alle famiglie e alleggerendo il peso della cura sui genitori. Le borse di studio STEM rappresentano un altro tassello chiave: grazie all’incremento del 20% dell’importo base per le studentesse in discipline tecnico-scientifiche, oggi le donne costituiscono il 65% dei beneficiari. Il Programma GOL, dedicato all’inserimento nel mondo del lavoro e alla formazione professionale, ha visto coinvolte oltre 150mila persone, di cui tre su quattro donne. Questo dimostra quanto gli interventi mirati possano tradursi in risultati concreti, aumentando l’occupazione femminile e riducendo il divario economico.
La Regione sostiene anche le imprese impegnate nella parità di genere attraverso la certificazione dedicata, incentivando pratiche aziendali che valorizzino il talento femminile. Inoltre, il progetto «Connessioni – Women FOR Puglia» mira a sviluppare formazione, innovazione e autoimprenditorialità femminile in ambiti strategici come ICT, economia circolare e digitale, offrendo strumenti e opportunità concrete per far emergere le competenze delle donne. Nonostante i progressi, Ruccia sottolinea come resti molto da fare: il tasso di occupazione femminile in Puglia è salito dal 32,4% al 37% tra il 2020 e il 2024, ma permangono fenomeni come il part-time involontario e le dimissioni per esigenze familiari, e molte donne, pur istruite, continuano a guadagnare meno e a ricoprire ruoli subordinati.
«Cambiare la cultura e sostenere concretamente le donne non è solo una questione di equità: è lo sviluppo della nostra comunità», afferma Ruccia, evidenziando il legame tra piena partecipazione femminile e crescita economica della regione.