Il colpo di coda dell’inverno, nei giorni scorsi, ha portato temperature fino a -3,6 gradi a Lucera e -3,2 gradi ad Altamura, causando anche gelate nelle campagne pugliesi.
Gli effetti del crollo della colonnina di mercurio «mette a rischio i raccolti dopo un lungo periodo di alte temperature che hanno favorito il risveglio della vegetazione con alberi e piante fiorite sin da gennaio» e che ora «risultano bruciate dal gelo improvviso». Ad affermarlo è Coldiretti Puglia chiedendo che siano presentate «tempestivamente» le denunce ad Agricat, il Fondo mutualistico nazionale che offre una protezione essenziale per gli agricoltori colpiti da eventi catastrofali come alluvioni, gelo, brina o siccità.
Il Fondo, ricorda la Coldiretti regionale, «è parte del Piano strategico nazionale della Pac 2023-2027 e offre indennità a favore degli agricoltori partecipanti».
Intanto, nelle campagne ci si ingegna per proteggere i raccolti con falò notturni con balle di paglia sistemate controvento ai bordi dei filari dei vigneti che si fanno bruciare quando la colonnina di mercurio inizia a scendere sotto i 2 gradi.
«Il brusco abbassamento delle temperature con l’arrivo del gelo – continua la Coldiretti – compromette la produzione di ciliegi, albicocchi, peschi e mandorli ma anche patate, ortaggi, grano, quando fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, anche la vite e l’ulivo. A rischio – precisa l’associazione – i campi di grano, già sotto stress per la persistente siccità che ha colpito le coltivazioni durante l’inverno».
In Puglia, conclude Coldiretti, siamo di fronte «alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 6 miliardi di euro in un decennio».