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Puglia, stipendi più alti per i medici dei pronto soccorso. Lavalle: «Un contentino» – L’INTERVISTA

«Un segnale positivo quello dell’accordo tra sindacati e Regione Puglia sul riconoscimento delle indennità per i medici nei Pronto soccorso, ma non basta», a parlare è Franco Lavalle Segretario Nazionale U. S. S. M. O. Universo Sanità Sindacato Medici Ospedalieri.

L’atto prevede, lo ricordiamo, di arrivare a importi medi mensili netti di circa 800 euro al mese. La Regione Puglia riconoscerà, a maggio prossimo, un’anticipazione del 60 per cento degli importi stimati per il 2025. Le indennità per il comparto sono, invece, calcolate sulla base del lavoro svolto mensilmente dalle equipe che operano nei Pronto soccorso e potranno arrivare a circa 180 euro netti mensili. Un atto questo che riguarda appunto la regione Puglia. Ma basta? Per l’Ussmo no.

Che cosa serve, a parer suo, dottor Lavalle?

«Nel giugno del 2023, proprio dalle pagine dell’Edicola, dal vostro giornale, lanciai la proposta di dare a chi decide di lavorare negli ospedali nei reparti di Emergenza e Urgenza, una indennità di mille euro. Un fisso».

L’obiettivo qual è?

«Arginare l’emorragia di medici che vanno via, specie nei Pronto Soccorso che sono la vera trincea degli ospedali, spesso questi professionisti sono oggetto di aggressioni da parte degli utenti, non possono fare studio privato, perchè non hanno una specializzazione che lo permette. Bisogna dunque in qualche modo invogliarli. Il provvedimento della Regione è di certo cosa buona, ma non può bastare. Pensi solo che ci ritroviamo con sette borse di studio su sette per la Medicina d’Urgenza che restano deserte. I giovani non sono interessati a stare nei Pronto Soccorso. Oramai è chiaro».

La Regione Puglia ci prova.

«Sì, ma io parlo di un provvedimento che non può valere solo per un territorio, d’altronde che non si sa per quanto tempo possa esser rinnovato. Qui la situazione è grave: pensi solo all’ultimo episodio di aggressione avvenuto l’altro giorno, non al Pronto Soccorso, ma nel reparto di Psichiatria di Altamura, (chiaramente porgo alla collega la mia solidarietà), pensi a quanti sono invece gli episodi che avvengono nei Pronto Soccorso e consideri che chi viene aggredito se ne sta a casa per qualche giorno e dunque l’indennità per il lavoro svolto, come vuole la Regione, neanche sarebbe concessa. Qui, vede, è il governo che dovrebbe intervenire».

Anche perchè il primo presidio di un ospedale è proprio il Pronto Soccorso.

«Esatto e sa quante liste di attesa si potrebbero risparmiare con un servizio di urgenza efficiente, che dà risposte in tempi rapidi… Non è questo il modo di incentivare. Come dicevo due anni fa, proprio a voi dell’Edicola, bisogna dare come indennità fissa almeno mille euro netti. Uno stipendio più corposo. Serve questo e deve pensarci il governo. Questo provvedimento serve a ben poco. Non cambierà le cose. E’ un contentino, un pannicello caldo, che avrà anche durata breve».

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