Approvato a maggioranza, con 7 voti favorevoli, due astenuti e due contrari in commissione regionale Bilancio, il disegno di legge presentato dalla giunta Emiliano per coprire il disavanzo sanitario dell’ultimo quadrimestre del 2024. Ora la passa palla al Consiglio regionale, convocato d’urgenza per domani alle 12 dalla presidente Loredana Capone, che sarà chiamato ad approvare la manovra nell’ultima data utile e scongiurare un aumento delle addizionali regionali Irpef e Irap per i pugliesi.
La discussione
Prima del voto e della discussione in Commissione, l’assessore al Bilancio Fabiano Amati, ha illustrato i numeri della manovra: l’operazione di ripiano del debito, dal valore di 81 milioni di euro, sarà garantito per un importo di circa 66 milioni mediante una parziale destinazione del gettito stimato per la competenza 2025 della addizionale regionale all’Irpef.
A integrazione del finanziamento del bilancio autonomo regionale si provvede con l’utilizzo di 18,3 milioni di euro derivanti dall’avanzo vincolato di amministrazione (ristori che lo Stato aveva conferito alle Regioni nel 2020 durante il Covid ed economie vincolate), con l’iscrizione di 47,5 milioni di euro come eccedenze di gettito Irap e Irpef incassate nel 2025, con contestuale accantonamento finalizzato alla successiva restituzione di circa 23 milioni per ciascuno degli esercizi 2026 e 2027. E, infine, con la riduzione di 363.619 euro da capitoli di spesa senza obblighi giuridicamente vincolanti.
La giunta regionale, tramite l’assessore al Bilancio, si è anche impegnata a effettuare, fino al 31 ottobre 2025, un monitoraggio mensile della spesa per l’esercizio 2025. Nessun taglio, dunque, per nessun capitolo del bilancio autonomo. Altri 92 milioni di euro per coprire il deficit sanitario erano già stati predisposti in sede di assestamento con la legge approvata a novembre 2024.
Il voto e le perplessità
Il voto contrario in commissione è stato espresso dai consiglieri di Fratelli d’Italia Luigi Caroli e Giannicola De Leonardis; astenuti, invece, Giacomo Conserva (Lega) e Marco Galante (Movimento Cinque Stelle), assente Forza Italia. Ma dalla stessa maggioranza di centrosinistra sono emerse alcune riserve: i capigruppo di Azione, Ruggiero Mennea, e Per la Puglia, Antonio Tutolo, hanno chiesto maggiori chiarimenti sulle spese sanitarie e sull’origine del debito, suggerendo di sottoporre all’attenzione della Commissione le relazioni dei dirigenti delle aziende sanitarie locali. Numeri e dati che secondo Amati sono già disponibili stante la “cronicità” del disavanzo sanitario, dovuto essenzialmente – ha riassunto – a: spesa farmaceutica, spesa per dispositivi, parcellizzazione dell’organizzazione su base provinciale per attività non direttamente di natura sanitaria, come acquisti, bandi, organizzazione del personale, logistica. Ora le valutazioni politiche toccheranno al Consiglio regionale che si preannuncia molto acceso.