L’attesa sta per finire. In Puglia, la data da segnare sul calendario è sabato 3 gennaio 2026, giorno in cui prenderanno ufficialmente il via i saldi invernali.
Per il commercio regionale, si tratta del banco di prova cruciale per smaltire le scorte di magazzino dopo un periodo natalizio caratterizzato da consumi altalenanti. Secondo le stime delle associazioni di categoria, la spesa media per famiglia in Puglia dovrebbe aggirarsi intorno ai 320-350 euro, con una partecipazione prevista di oltre il 60 per cento dei consumatori.
I settori più caldi restano l’abbigliamento, le calzature e gli articoli sportivi, con sconti di partenza che oscilleranno tra il 30 e il 50 per cento, per poi toccare punte del 70 per cento nelle settimane conclusive di febbraio. Il settore guarda con attenzione alle dinamiche economiche: se da un lato il desiderio di «fare l’affare» resta forte, dall’altro la capacità di spesa reale dei pugliesi deve fare i conti con l’erosione del potere d’acquisto.
Evitare le truffe
Le raccomandazioni restano le stesse: diffidare degli sconti eccessivi su merce non stagionale e a controllare sempre il cartellino con il prezzo originale e la percentuale di ribasso, ricordano le associazioni dei consumatori. Mentre un consiglio importante è sempre quello di monitorare nei giorni precedenti il prezzo di vendita per capire se sia stato maggiorato in occasione dei saldi. Così come, è necessario fare attenzione a eccessivi ribassi online che potrebbero nascondere truffe vere e proprie.
Secondo un recentissimo report rilasciato da Istat, Consiglio e Giunta Regionale della Puglia, Arti, l’agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione, e Unioncamere Puglia, diffuso poche settimane fa, nella regione, fino al 2022, il settore del commercio al dettaglio contava oltre 50 mila unità locali e circa 125 mila addetti; mentre quello all’ingrosso, poco meno di 25 mila unità locali e 65 mila addetti. Dati che, però, non nascondo una deriva in atto ormai da anni e cioè la chiusura delle piccole attività.










