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Puglia, scoppia la rissa in Commissione: al palo le nuove norme su Statuto e voto

Partenza in salita per i disegni di legge di correzione dello Statuto e della norma anti-sindaci. Ieri in Commissione Affari istituzionali era atteso l’ok ai tre provvedimenti per accelerare l’esame da parte dell’Aula previsto oggi. Dopo una seduta fiume e due sospensioni, però, al momento della votazione sono mancati i numeri.

L’ostruzionismo

A far saltare i piani l’ostruzionismo del consigliere leghista Napoleone Cera che ha chiesto la convocazione delle audizioni (Anci, sindacati e altri attori istituzionali) prima di approvare le norme in questione. In questi casi la Commissione si aggiorna per convocare i soggetti da ascoltare. Ma l’assessore Fabiano Amati, firmatario del ddl che punta a modificare la anti-sindaci, s’è messo di traverso e ha chiesto di mettere ai voti l’istanza di Cera. Ne è nato un diverbio, al termine del quale a spuntarla è stato Amati, la cui tesi è stata confermata dalla segretaria del Consiglio.

Il numero legale

Alla prima chiama, però, è mancato il numero legale, proprio sulla legge di abrogazione dell’anti-sindaci. A far saltare i piani un’assenza nel centrosinistra, l’astensione della consigliera pentastellata Grazia Di Bari, che stava sostituendo il presidente Joseph Splendido, e la non partecipazione al voto delle minoranze di centrodestra.

La corsa contro il tempo

Un flop clamoroso che adesso impone una vera e propria corsa contro il tempo per portare in porto le modifiche dello Statuto considerando la necessità di una doppia lettura a distanza di 60 giorni oltre a ulteriori tre mesi per consentire l’indizione di un referendum da parte di un cinquantesimo degli elettori o di un quinto dei componenti del Consiglio regionale. Tempi strettissimi, insomma. Per votare a novembre, infatti, l’indizione delle elezioni deve avvenire a settembre, mese in cui la modifica statutaria non sarebbe ancora effettiva visto che il termine per il referendum scadrebbe a ottobre: un pasticcio che rischia di incidere sulle prossime elezioni regionali.

Le nuove norme

Le norme saltate ieri puntano ad adeguare lo Statuto pugliese alla disciplina nazionale che parametra il numero di consiglieri alla popolazione. Essendo i suoi residenti scesi sotto i 4 milioni, la Puglia dovrebbe aggiornare il numero dei consiglieri da 50 a 40. Di conseguenza il secondo ddl interviene sulla distribuzione dei seggi, rendendola conforme al nuovo numero di consiglieri. Secondo altri, invece, le modifiche non sarebbero necessarie perché la Puglia s’è già adeguata al decreto Monti del 2012, rinunciando a 20 consiglieri dei 70 dell’epoca. Valutazioni tutte da approfondire, con un’unica certezza: nella seduta odierna del Consiglio regionale non saranno esaminate le modifiche di statuto, legge elettorale e norma anti-sindaci.

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