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Pochi agenti nelle carceri pugliesi: il valzer dei numeri sui nuovi arrivi

Il valzer dei numeri si balla, impunemente, sulla pelle degli agenti di polizia penitenziaria, da sempre in grande sofferenza. Se, da una parte, se ne annuncia l’arrivo nelle carceri sovraffollate di Puglia, dall’altra però i numeri, appunto, nascondono aspetti che li modificano. E, in ogni caso, non tornano. L’allarme Un sistema «moribondo», tradito «da promesse…
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Il valzer dei numeri si balla, impunemente, sulla pelle degli agenti di polizia penitenziaria, da sempre in grande sofferenza. Se, da una parte, se ne annuncia l’arrivo nelle carceri sovraffollate di Puglia, dall’altra però i numeri, appunto, nascondono aspetti che li modificano. E, in ogni caso, non tornano.

L’allarme

Un sistema «moribondo», tradito «da promesse non mantenute», che porta chi ci lavora «a sopravvivere». Così Mimmo Mastrulli, responsabile nazionale del Conaippe, uno dei sindacati della polizia penitenziaria, definisce la situazione delle carceri pugliesi a cui «i sottosegretari e capi dipartimento nei mesi scorsi avevano assicurato l’invio di 70 agenti». Ora, a quanto pare, ne arrivano «17 a Bari, a cui vanno sottratte 5 o 6 unità già assegnate in organico, altre 6 a Trani, e 25 tra Foggia e Lucera».

L’altro annuncio

Ma nelle scorse ore, un altro annuncio ha confuso ancora di più il quadro: il senatore di Fratelli d’Italia, il barese Filippo Melchiorre, dopo una visita all’interno della casa circondariale di Bari “Francesco Rucci”, ha promesso l’arrivo di 15 nuove unità entro marzo, riprendendo a sua volta la rassicurazione del sottosegretario alla giustizia, Andrea Del Mastro Delle Vedove. Ma va detto che se tra i 15, ci fossero donne, non sarà possibile utilizzarle nei reparti detentivi, esclusivamente maschili, e sarebbero destinate in Portineria o all’esterno. Melchiorre ha anche annunciato che «all’inizio di maggio comincerà l’addestramento per altri 2.500 agenti». E ancora: «Il 15 gennaio è stato firmato un protocollo per formarne 3.500».

Le “tre carte”

Per il sindacalista Mastrulli, allora, «il Governo gioca alle tre carte applicando la politica del tiriamo a campare. Nel 2025 – ha ricordato a questo proposito – sono già 35 gli agenti feriti in tutta Italia, mentre un operatore civile si è tolto la vita in Calabria. E sono stati già sei i detenuti morti suicidi». E dunque Mastrulli ha chiesto «una politica seria fatta di meno pubblicità e più fatti, nell’interesse della collettività e delle Istituzioni».

I numeri

Mastrulli ha elencato anche altri numeri, quelli delle emergenze, che gli agenti vivono ogni giorno: «A Foggia servono almeno 80 unità, oltre che a San Severo e Lucera, a Trani non meno di 60 unità, a Bari servono 90 unità per coprire anche il nucleo regionale e i piantonamenti. I proclami di queste ore dei riferimenti politici per indicazione del loro referente di partito, non dicono quanto personale manca ancora, così come si lavora nel carcere e quanti sacrifici ancora deve fare la polizia, non per vivere nelle prigioni d’Italia ma per sopravvivere».,

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