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Puglia, il Pd a caccia dei voti dei dissidenti per evitare un altro flop in Consiglio

Via libera dalla maggioranza all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale del 15 aprile. Ieri i partiti si sono riuniti in videoconferenza alla presenza del governatore Michele Emiliano per definire gli aspetti politici e organizzativi. Tutti d’accordo sull’approvazione della legge sulla doppia preferenza. Pd, Azione, Per la Puglia e Con sono pronti a dire sì…

Via libera dalla maggioranza all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale del 15 aprile. Ieri i partiti si sono riuniti in videoconferenza alla presenza del governatore Michele Emiliano per definire gli aspetti politici e organizzativi. Tutti d’accordo sull’approvazione della legge sulla doppia preferenza. Pd, Azione, Per la Puglia e Con sono pronti a dire sì al provvedimento.

L’articolo 2

L’eccezione è l’articolo 2 con il quale si stabilisce che vanno escluse le liste che non rispettano la proporzione uomo-donna 60-40%: un punto divisivo in quanto parte del centrodestra è in disaccordo e vorrebbe mantenere l’attuale regolamentazione con una multa in capo ai partiti che non rispettano la rappresentanza femminile. La maggioranza, però, non ha i numeri necessari e per questo sul singolo articolo due sarà lasciata libertà di voto all’Aula.

Le “leggine”

Nessun problema anche per le leggine concordate con le minoranze che hanno incassato il nulla osta dei partiti di centrosinistra. In particolare quelle su pozzi artesiani, oleoturismo e hikikomori, tutte “sponsorizzate” dal Partito democratico, l’alleato principale di governo. A seguire la proposta di legge sulle politiche giovanili ed i debiti fuori bilancio.

I nodi da sciogliere

Fuori dai giochi, però, restano le questioni più spinose. A partire dalla legge Laricchia che ha stravolto i criteri e le procedure per le nomine regionali in agenzie, società ed enti partecipati mettendo in grave imbarazzo i vertici dell’amministrazione regionale. A seguire la norma anti-sindaci per la quale non bastano i buoni propositi dell’assessore Amati.

I numeri risicati

Il punto vero resta la grave carenza di voti in aula per la maggioranza. Nei giorni scorsi il capogruppo del Pd, Paolo Campo, ha provato a sondare la disponibilità a supportare la maggioranza dei Cinque Stelle per il tramite del coordinatore pugliese Leonardo Donno. Quest’ultimo, però, s’è defilato ed ha chiesto a Campo di aprire un dialogo solo in presenza del presidente Emiliano. Risultato: oggi, pallottoliere alla mano, senza l’appoggio esterno garantito del M5S, la maggioranza non è autosufficiente. Da qui l’accordo raggiunto nel vertice per recuperare alla causa due consiglieri dissidenti, l’ex dem Michele Mazzarano e il consigliere Massimiliano Stellato. Il consigliere politico di Emiliano, il senatore Giovanni Procacci, ha ricevuto il compito di convincere Stellato. A Campo, invece, l’onere di ricontattare Mazzarano per farlo “rientrare nei ranghi”.

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