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Regione Puglia, approvato il Bilancio di Genere: «Un passo avanti per l’equità»

La Giunta regionale della Puglia ha dato il via libera al Bilancio di Genere 2023-2024, il secondo documento di valutazione che mira a promuovere la parità tra donne e uomini e a integrare la prospettiva di genere in tutte le politiche regionali.

Si tratta di uno strumento elaborato dalla Sezione per l’attuazione delle politiche di genere della Regione Puglia in collaborazione con Fondazione Ipres e si presenta come un’analisi delle politiche regionali attraverso una lente di genere, in ottica di trasparenza e partecipazione.

Novità e obiettivi

Una delle novità principali di questa edizione è l’introduzione di indicatori di valutazione basati sulla Valutazione di impatto di genere (Vig) e sull’uso sistematico di indicatori di contesto. Questi ultimi misurano empiricamente i divari di genere nel territorio e all’interno dell’amministrazione stessa.

Il Bilancio 2023-2024 classifica le azioni intraprese dalla Regione Puglia per garantire la parità di genere in tre macro aree: interventi dei Dipartimenti regionali, azioni di mainstreaming e progetti pilota.

Il presidente della Regione, Michele Emiliano, sottolinea l’importanza di questa seconda edizione, definendola una tappa significativa nel percorso di attuazione e consolidamento dell’Agenda di genere. La Puglia è stata la prima regione italiana a dotarsi di una Strategia regionale sulla parità di genere nel 2021.

Emiliano ha espresso orgoglio per l’approccio condiviso e partecipato che sta sostenendo un cambiamento «epocale» verso una Regione più equa e inclusiva. L’obiettivo è consolidare l’integrazione della dimensione di genere nelle policy e nei documenti di programmazione economico-finanziaria, rafforzando il coordinamento con enti locali e il partenariato sociale, e potenziando la raccolta di dati disaggregati per genere.

Un atto politico per la giustizia redistributiva

L’assessora regionale alle Politiche di genere, Serena Triggiani, ha evidenziato come questo bilancio non sia un mero esercizio tecnico, ma un «potente atto politico» finalizzato a rendere visibili le disuguaglianze strutturali tra donne e uomini. L’obiettivo è correggerle attraverso una pianificazione più giusta e trasparente, promuovendo un modello di sviluppo inclusivo.

Triggiani ha riconosciuto che la strada è ancora lunga, ma ha sottolineato gli investimenti in strategie e risorse per ridurre il divario di genere sia a livello socioeconomico generale che all’interno dell’amministrazione. Ha inoltre rimarcato il ruolo di coordinamento dell’assessorato che rappresenta, volto a contrastare le disuguaglianze e le discriminazioni di genere.

L’obiettivo prioritario di questa edizione è incidere sulla programmazione economica, istituzionalizzare pratiche valutative sensibili al genere e consolidare una cultura di equità e trasparenza nella governance pubblica.

Anche la consigliera per l’Attuazione del programma del presidente, Titti De Simone, nella sua introduzione al bilancio, ha affermato i progressi compiuti dalla Puglia negli ultimi dieci anni per colmare il divario di genere. Ha citato indicatori dell’Ufficio Statistico regionale e il processo partecipativo come prove tangibili di questi avanzamenti, con un focus sull’attuazione dell’Agenda di genere e azioni trasversali come il bando “Genere in Comune”.

De Simone ha concluso ribadendo la convinzione che solo eliminando discriminazioni e disuguaglianze di genere la Puglia potrà proseguire nel suo cammino di progresso e benessere sociale, culturale ed economico.

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