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Puglia, ok alla doppia preferenza di genere alle elezioni ma è scontro sulla composizione delle liste

Via libera dal Consiglio regionale della Puglia alla legge elettorale che introduce la doppia preferenza di genere. Il provvedimento è stato approvato con 28 voti a favore e 9 contrari nel corso della seduta che si è svolta nel pomeriggio di oggi, 15 aprile. Non è più specificato, però, se le liste che non raggiungano…

Via libera dal Consiglio regionale della Puglia alla legge elettorale che introduce la doppia preferenza di genere. Il provvedimento è stato approvato con 28 voti a favore e 9 contrari nel corso della seduta che si è svolta nel pomeriggio di oggi, 15 aprile.

Non è più specificato, però, se le liste che non raggiungano l’equilibrio 60/40 tra i sessi, vadano incontro a sanzione. Si rimanda, dunque, alla legge regionale del 2005 che prevede un decurtazione dei rimborsi che vengono riconosciuti ai gruppi consiliari, in misura direttamente proporzionale ai candidati in più del sesso prevalente, che la lista ha presentato.

Questo è un punto sul quale in Consiglio si è consumato un lungo e duro scontro tra il Movimento 5 stelle e i partiti di maggioranza e opposizione. Per i 5 Stelle, infatti, doveva essere mantenuta la stesura iniziale della proposta che prevedeva l’inammissibilità della lista che non rispetti la proporzione. Nell’emendamento votato in aula, invece, questa prescrizione non è stata più inserita come concordato dal centrosinistra e dal centrodestra.

Al momento del voto, il presidente della Regione Michele Emiliano, con gli assessori al Lavoro, Sebastiano Leo, e al Bilancio, Fabiano Amati, e il consigliere di maggioranza, Michele Mazzarano, hanno espresso la loro contrarietà all’emendamento, per le stesse ragioni espresse dal Movimento 5 Stelle. Subito dopo, sulla legge successiva, è caduto il numero legale.

Amati: «Legge annacquata, intervenga Schlein»

«In Commissione avevamo approvato un testo chiaro e coraggioso: cancellazione delle liste che non rispettano un principio di equilibrio di genere nella loro composizione. In Aula, invece, è passata una versione annacquata, che non prevede la sanzione dell’inammissibilità delle liste per chi viola il principio d’equilibrio tra generi», constata l’assessore regionale al Bilancio, Fabiano Amati.

Per questo, aggiunge, «ho votato “no”, in dissenso dalla posizione assunta dal mio partito, il Partito democratico, nonostante la proposta originaria, quella che prevedeva l’inammissibilità delle liste, fosse stata presentata dalla stimata collega del Pd Lucia Parchitelli e da me convintamente sostenuta in Commissione».

Amati chiama in causa la segretaria nazionale del Partito democratico, Elly Schlein, augurandosi un suo intervento «per ripristinare in Aula il testo originariamente proposto. Senza una sanzione chiara, come l’inammissibilità delle liste non conformi, la parità di genere resta uno slogan, buono per i convegni, i sit-in e le mozioni congressuali, ma privo di reale efficacia. E questo non è tollerabile», conclude l’assessore.

Il Movimento 5 stelle: «Non cambia nulla, le donne saranno sempre in fondo alla fila»

«Votare la doppia preferenza di genere senza prevedere l’inammissibilità delle liste che non rispettino le percentuali del 60-40 nella presenza dei due generi, vuol dire vanificare lo spirito stesso della norma solo per appuntarsi una spilletta al petto». Così i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle a margine dell’approvazione del provvedimento.

«Di fatto – proseguono – non cambia niente rispetto al 2020, quando il presidente del Consiglio Conte si era sostituito alla Regione. Dire che ci siamo adeguati a quello che è previsto nelle altre Regioni, ovvero una semplice sanzione pecuniaria, non è una scusa, perché avremmo potuto essere la Regione capofila per un cambiamento culturale».

Capone: «La doppia preferenza indispensabile per garantire parità nelle cariche pubbliche»

Per la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, «finalmente» la Puglia «colma un deficit di democrazia che la vedeva indietro rispetto ad altre regioni d’Italia. Con questo voto la nostra Regione si adegua alla legge nazionale. È un atto politico importante sancito dall’assise regionale».

Per Capone, però, «sarebbe stato auspicabile approvare la legge che avevamo presentato che prevedeva l’esclusione della lista in caso di mancato rispetto della proporzione tra i sessi, rispetto all’attuale sanzione pecuniaria».

Tuttavia, la «doppia preferenza si presenta come uno strumento assolutamente indispensabile nella strada che porta alla parità e all’equità nell’accesso alle cariche pubbliche, perché ancora oggi troppo spesso ad appannaggio di un solo sesso».

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