«In questo momento in Italia sono operativi dei broker della gestione dei rifiuti, persone cioè che cercano di individuare territori nei quali si possano smaltire illecitamente i rifiuti, e questo avviene più in territori che sono meno presidiati perché meno urbanizzati. Penso anche all’Alta Murgia e questo mi preoccupa in modo particolare. Bisogna presidiare con particolare attenzione quel territorio». L’allarme è arrivato dal procuratore capo di Trani, Renato Nitti, a margine della cerimonia di consegna dell’attestato quale prima nomina per le nuove Guardie ecologiche volontarie (GeV), ieri ad Andria.
Il tema
La cerimonia è stata occasione per approfondire il tema degli illeciti ambientali anche alla luce del ruolo che le Guardie ecologiche volontarie hanno come sentinelle del territorio e della sua sicurezza. «In questo momento è chiaro che tutto il territorio della provincia Bat, e anche un po’ della provincia di Foggia – ha detto ancora il procuratore Nitti – sono particolarmente colpiti dagli abbandoni di rifiuti che così si inseriscono all’interno di traffici illeciti abbastanza importanti. Più volte il procuratore di Bari (che quale capo della Dda è competente ad indagare sui traffici di rifiuti, ndr) Roberto Rossi ha evidenziato che attualmente, i territori della Bat sono da considerare ‘una terra dei fuochi’, anche se parliamo di rifiuti che derivano dalla raccolta differenziata, quindi non parliamo di rifiuti speciali o pericolosi – ha continuato Nitti – ma è evidente che si tratta di un anello importante della catena dei traffici di rifiuti e abbiamo la necessità di potenziare e di molto, gli strumenti investigativi a nostra disposizione».
Le inchieste
Negli ultimi mesi sono state diverse le inchieste coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, che in più di un caso ha accertato come la Puglia sia diventata un punto di riferimento per le organizzazioni criminali alla ricerca di territori ancora non utilizzati. Le indagini hanno scoperto i numerosi viaggi di camion provenienti in buona parte dalla Campania, che con la complicità di referenti locali, hanno contaminato in profondità la falda acquifera, causando un elevato danno ambientale all’intera regione.