Nancy Dell’Olio, che per alcuni anni ha ricoperto l’incarico di ambasciatrice della Puglia nel mondo, ha deciso di denunciare il governatore Michele Emiliano. Il motivo sarebbe da ricondurre a una promessa secondo la quale il suo contratto con la Regione sarebbe stato rinnovato ma, afferma in un’intervista rilasciata a una testata locale, «mi hanno presa in giro. C’è stata malafede».
«Dopo varie proroghe semestrali – ricostruisce Dell’Olio – per un anno e mezzo ho lavorato aspettando che il bando venisse in qualche modo riproposto e l’accordo formalizzato. Vai avanti, mi dicevano. E io andavo avanti, nell’interesse della Puglia. Mi hanno presa in giro. C’è stata malafede». L’ex ambasciatrice di Puglia ricorda di avere inviato circa un anno fa a Emiliano e alla Regione una lettera di diffida ma, spiega, non ha ricevuto «nessuna risposta». Secondo quanto riferito, Dell’Olio firmò il suo contratto nel 2019 sulla base di un «bando in cui era previsto l’inserimento in Pugliapromozione di una figura senior, con contratto di sei mesi da rinnovare di volta in volta».
L’inizio dell’incarico, l’8 luglio, venne sancito nell’ambasciata italiana a Londra. Poi alla fine del 2020 l’allora assessore alla Cultura e al Turismo, l’ex ministro Massimo Bray, «commissariò Pugliapromozione e la affidò per tre mesi all’avvocato Renato Grelle che sospese tutte le proroghe dei contratti» ricorda Dell’Olio spiegando che «tutti mi rassicurarono» che il suo contratto sarebbe poi stato rinnovato.
«Sarebbe bastato dirmi – afferma – “avvocata Dell’Olio, la sua consulenza non è più necessaria”. Mi fidavo, col senno di poi non avrei dovuto». Dell’Olio dice infine che ha cercato «di parlare con Emiliano senza successo. Mi venne accennato un accordo a tre anni ma con un compenso ridimensionato. Vinsi un nuovo bando con il Teatro Pubblico, però la nomina non partì. Cominciai a star male. Per questa storia sono in cura da un neurologo da circa due anni».