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Puglia, la maggioranza diserta la Commissione: salta il via libera ai debiti fuori bilancio

Maggioranza sempre più allo sbando nel Consiglio regionale pugliese ormai paralizzato da inizio anno. Mal di pancia e guerre interne, aggravate dal clima da campagna elettorale, continuano a partorire clamorose figuracce in Aula e nelle Commissioni. Ieri l’ennesimo scivolone in Commissione Bilancio che aveva all’ordine del giorno un’infornata di 12 debiti fuori bilancio: spese del…
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Maggioranza sempre più allo sbando nel Consiglio regionale pugliese ormai paralizzato da inizio anno. Mal di pancia e guerre interne, aggravate dal clima da campagna elettorale, continuano a partorire clamorose figuracce in Aula e nelle Commissioni. Ieri l’ennesimo scivolone in Commissione Bilancio che aveva all’ordine del giorno un’infornata di 12 debiti fuori bilancio: spese del passato senza “pezza d’appoggio” sanate successivamente per legge.

I debiti fuori bilancio

Fra queste la fattura al gestore Fastweb per la manutenzione di un sistema digitale di allerta della Protezione civile da circa 591mila euro, servizi notarili per 12mila euro, il pagamento di 22 parcelle di legali esterni del passato per un totale di quasi 40mila euro. Non mancavano somme irrisorie: 397 e 322 euro di risarcimento a seguito di un processo dinanzi al Tribunale. Provvedimenti di routine, che s’approvano senza discussione, ma che ieri sono stati bloccati per mancanza ddel quorum. L’intera maggioranza, infatti, ha disertato in blocco la convocazione creando un imbarazzante effetto vuoto fra i banchi del centrosinistra: un campanello d’allarme dopo l’appello al senso di responsabilità ai gruppi da parte della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone.

Le tensioni

A determinare le tensioni la correzione della legge “anti-trombati”, ancora ferma nonostante le proposte di Pd e Azione. A cominciare dal dibattito sulle modifiche alla legge elettorale con l’introduzione del consigliere supplente per neutralizzare il taglio degli eletti da 50 a 40 e un intervento sulla soglia di sbarramento attualmente al 4%: temi divisivi che s’intrecciano con il possibile annuncio della candidatura dell’ex sindaco barese Antonio Decaro alla presidenza della Puglia.

Le candidature

Superato lo scoglio del caso Bari, infatti, Decaro sembra pronto a sciogliere la riserva. Ma il passaggio di consegne fra l’eurodeputato e il governatore Michele Emiliano s’annuncia complicato. Decaro ha chiesto discontinuità e vuole affrancarsi dalla figura scomoda del predecessore, tanto da auspicare un ricambio a 360 gradi nelle liste con pochi uscenti e lo “smantellamento” degli uomini di Emiliano radicati in società e agenzie regionali, aziende sanitarie comprese.

La minoranza

Lo stallo annunciato che induce le minoranze ad attaccare. «Siamo solidali con il presidente della Commissione Bilancio, Saverio Tammacco – hanno commentato ieri – lasciato solo a reggere il fronte per le assenze di massa della maggioranza che ormai ha bloccato i lavori dell’aula ed anche quelli delle commissioni. Uno scenario desolante per il quale ci sentiamo di chiedere scusa ai pugliesi per le figuracce che un’istituzione come il Consiglio regionale continua a regalare. I cittadini non si meritano questa sciatteria e mancanza di rispetto».

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