Torna a riunirsi oggi il Consiglio regionale pugliese dopo lo strappo istituzionale sulla legge Laricchia che ha stravolto i meccanismi di nomina dei manager. E proprio in apertura dei lavori la presidente Loredana Capone comunicherà all’aula la correzione della norma a firma della grillina Antonella Laricchia approvata durante la maratona di bilancio, ma bocciata per errore e poi ripristinata dall’Ufficio di presidenza: un intervento postumo che ha innescato la dura reazione del presidente Michele Emiliano con una denuncia penale per falso.
Il Consiglio “congelato”
Nel frattempo la correzione della legge Laricchia sulle nomine regionali è stata congelata in attesa del rientro di Emiliano, ricoverato a Foggia in seguito a un intervento chirurgico. Stessa sorte anche per la modifica della legge elettorale, a firma del gruppo di Azione, altro tema divisivo che prevede l’introduzione del consigliere supplente per sostituire il consigliere nominato assessore sospendendo l’incarico e facendo scattare il primo dei non eletti. Stesso discorso per la revisione dello sbarramento elettorale, attualmente al 4%, e per il calcolo del premio di maggioranza tarato su un numero fisso da 27 a 29 consiglieri commisurato ai voti del candidato governatore e non a quelli delle liste.
La mozione sull’acqua
Ieri s’è riunito anche il gruppo del Pd che ha stabilito le mozioni da discutere nella seduta odierna. Nulla da fare per la mozione sulla crisi idrica della capitana a firma del capogruppo di Per la Puglia Antonio Tutolo che preannuncia l’occupazione dell’aula in segno di protesta.
La mozione sulle culle
In via Gentile, invece, approderà la mozione a firma dei consiglieri regionali Renato Perrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, e Lucia Parchitelli, esponente del Pd: «Vogliamo promuovere una corretta distribuzione di culle per la vita nei presidi sanitari con un reparto di neonatologia e pediatria. Per le culle al di fuori di strutture sanitarie, invece, attraverso una convenzione o un apposito protocollo con le aziende sanitarie, l’impegno deve essere quello di assicurare il collegamento diretto con il più vicino punto di Primo soccorso neonatale, in modo tale da garantire cure immediate al neonato». Questa la dichiarazione congiunta dei due proponenti dopo la tragedia del neonato trovato morto il 2 gennaio nella culla della chiesa San Giovanni Battista a Bari. La mozione ha l’obiettivo di «impegnare la giunta e gli assessori alla Sanità e al Welfare a promuovere campagne informative sulla gravidanza desiderata e sul parto in anonimato». «Vogliamo – aggiungono Parchitelli e Perrini – che le donne non si sentano mai sole davanti alle scelte più difficili, e vogliamo farlo attraverso la rete dei Comuni, dei Consultori e delle strutture sanitarie territoriali. Nessuna donna deve sentirsi giudicata per le scelte che, in situazioni estreme, si trova a compiere. Per questo serve una comunicazione attenta e capillare sui servizi». «Questa proposta nasce dalla consapevolezza che le culle per la vita rappresentano un aiuto concreto per tutelare i diritti dei più piccoli e di chi si trova in situazioni di sofferenza. Una sofferenza – concludono Parchitelli e Perrini – che non è mai soltanto economica».