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Puglia, gestione Lerario «Locazioni passive. Quanto sono costate?»

Una commissione di inchiesta sulle spese di “locazione passiva” sborsate dalla Regione Puglia nella gestione Lerario, è stata convocata per stamattina dal consigliere Fabiano Amati.

Il presidente della commissione bilancio, finanze e programmazione vuole veder chiaro su quanto uscito dalle casse regionali per i numerosi immobili, dislocati in tutto il territorio regionale, di proprietà di privati e presi in affitto dall’ente con destinazioni di vario genere: archivi in buona parte, depositi o sedi istituzionali.
Ad organizzarne la distribuzione, negli ultimi cinque anni e fino al suo arresto del 23 dicembre scorso, è stato Mario Lerario, l’ex dirigente della protezione civile della Regione Puglia, accusato di corruzione per aver intascato tangenti da due imprenditori. La mansione, infatti, rientra tra quelle previste durante il suo incarico nel settore Economato, svolto dal 2016 al 2021.
La rimodulazione delle spese era stata inserita anche nell’ultimo Documento di economia e finanza, presentato proprio il 23 dicembre 2021: “Obiettivo trasversale conseguito dalle azioni di razionalizzazione e della conseguente riduzione delle locazioni passive – si legge nel DEFR – è senza dubbio il risparmio di spesa (spending review) che guida l’azione regionale”.
Nello specifico, “la dismissione delle locazioni passive relative alle sole strutture adibite ad archivi hanno prodotto un risparmio pari a 171.941 euro, nel periodo 2015-2019. Nel caso degli Archivi di Foggia, invece, la rinegoziazione dei relativi contratti di fitto è risultata più vantaggiosa della loro dismissione, e farà risparmiare alle casse regionali 42 mila euro”.
La gestione della sezione Economato, dal 2017 al 2021 guidata da Mario Lerario, ha contabilizzato spese per 14,3 milioni di euro a copertura di 130 forniture di beni e servizi, secondo quanto riportato in una tabella che Nicola Lopane, il dirigente regionale che ha preso il posto di Lerario dopo il suo arresto, ha consegnato alla Prima commissione regionale che sulle spese di Lerario ha avviato da tempo degli approfondimenti. La task force regionale, guidata dallo stesso Fabiano Amati, sta sviscerando quegli affidamenti, dal momento che suscitano «numerose perplessità, a cominciare dagli affidamenti per somma urgenza, attraverso ordini di servizio e con procedure dirette con importi superiori a 40mila». Il consigliere regionale del Pd, già aveva espresso perplessità «sulle motivazioni delle somme urgenze, poiché andrebbe verificata la compatibilità dell’oggetto della fornitura con la modalità senza indugio dell’affidamento – aveva spiegato – sul ricorso a ordini di servizio con relativo ampliamento del contratto originario; sulle procedure dirette per fornitura sopra le soglie dei 40 mila, sulla base di un’analisi che giunga a distinguere le acquisizioni ordinarie e quelle effettuate sotto la vigenza del decreto legge di semplificazione in periodo Covid». Ora, quindi, vuole andare oltre quanto già accertato e nelle prossime ore chiederà agli uffici competenti di presentare relazioni dettagliate sul capitolo di spesa delle locazioni passive. Non si può escludere, dunque, che emergano altre irregolarità.

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