«Il tempo passa per tutti, bisogna mettere in campo nuove generazioni». Così il governatore Michele Emiliano parlando di un suo eventuale terzo mandato alla guida della Regione Puglia.
«Io ho già fatto 22 anni da protagonista. Mi paiono sufficienti», ha aggiunto a margine della presentazione delle misure previste per il potenziamento del corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Taranto.
«Stiamo inaugurando l’Università», ha affermato Emiliano: «L’Università serve a pensare alla prossima generazione e io devo pensare alla prossima generazione di politici che ho tirato su a uno a uno. Tutti quelli di cui parlate, non li conoscevo neanche, li ho scelti dai curriculum e quindi è giusto che adesso che sono pronti, entrino in campo e facciano il loro lavoro».
Vedere questo «progetto» andare avanti negli anni è, per il presidente della Regione Puglia, «un successo politico maggiore» rispetto all’«essere rieletto la terza volta. Non so perché questa cosa sembra così strana – ha detto rivolgendosi ai giornalisti -. È un successo straordinario, per esempio, che Bari abbia nuovamente un sindaco progressista che, se tutto va bene, avremo nuovamente 25 anni di governo del centrosinistra a Bari. E in Puglia non è bello che si riesca a fare la stessa cosa? Ma per farlo – ha detto ancora Emiliano – dato che il tempo passa per tutti, bisogna mettere in campo nuove generazioni. Che peraltro si stanno facendo vecchie pure loro, quindi bisogna sbrigarsi».
L’esposto in Procura sul Bilancio regionale
Sulla possibilità di dimettersi qualora nella legge regionale di Bilancio approvata a dicembre rimanesse l’emendamento proposto dalla consigliera del Movimento 5 stelle, Antonella Laricchia, che prevede che le nomine del presidente negli enti di derivazione regionale passino al vaglio del Consiglio, il governatore pugliese ha evidenziato che «la parola dimissioni non è nel mio vocabolario».
Emiliano ha spiegato che «io non ho nulla contro il merito della legge, se si ritiene dover dettare delle regole sul modo di fare le nomine, a me va benissimo, purché non si tratti di una vicenda forzata che lede anche principi costituzionali. Ne possiamo ragionare. Ho dovuto segnalare i fatti alla Procura della Repubblica di Bari – ha aggiunto Emiliano circa il suo esposto e la presenza del corpo della legge di Bilancio dell’emendamento in questione – perché mi avevano mandato da promulgare una legge nella quale si diceva che l’articolo 242 era stato approvato il 18 dicembre 2024 e non era vero. Io non potevo promulgare una legge che conteneva un’attestazione falsa. Poi se questa falsità costituisca o meno un reato, non è compito mio dirlo. Ma se avessi fatto il contrario, e lo dico in modo che chiudiamo questa storia, per il resto della mia vita mi avrebbero detto “guarda che hai promulgato una legge che conteneva un’attestazione falsa”, e io onestamente un regalo del genere a chi non mi vuole bene non l’avrei mai potuto fare. Dopodiché io non ho nulla nei confronti della presidente Capone – ha rilevato Emiliano sul presidente del Consiglio regionale della Puglia – il cui ruolo ho compreso. Se si riterrà che le correzioni successive, avvenute il 23 dicembre, del provvedimento della legge di Bilancio, siano corrette, va bene tutto. Io sarò contentissimo. Ma sono due cose completamente separate. Io faccio un lavoro che è quello di promulgare le leggi, che non è una cosa qualunque. Bisogna attestare la regolarità di tutta la procedura. La procedura non era regolare, l’ho rilevato, dopodiché se è stata aggiustata correttamente, tutti saremo felicissimi. Se invece c’è qualche problema, evidentemente io l’ho fatto presente all’unica autorità possibile che è la Procura della Repubblica».