SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Truismo in Puglia, è boom di ospiti e di case vacanza: infrastrutture al palo

La Puglia consolida la propria posizione tra le mete turistiche più ambite d’Italia, confermandosi un territorio in fermento, capace di attrarre visitatori italiani e stranieri in cerca di autenticità, paesaggi incontaminati, cultura e sapori. Un trend che si riflette nella crescita esponenziale delle strutture ricettive: secondo i report della banca dati delle strutture ricettive istituita…
l'edicola

La Puglia consolida la propria posizione tra le mete turistiche più ambite d’Italia, confermandosi un territorio in fermento, capace di attrarre visitatori italiani e stranieri in cerca di autenticità, paesaggi incontaminati, cultura e sapori. Un trend che si riflette nella crescita esponenziale delle strutture ricettive: secondo i report della banca dati delle strutture ricettive istituita dal Ministero del Turismo, sono oltre 58.000 le realtà attive sul territorio pugliese. Una cifra che comprende hotel, bed & breakfast, case vacanze, agriturismi, campeggi, villaggi turistici e ostelli.

La distribuzione geografica premia la provincia di Lecce, capofila dell’ospitalità regionale, seguita da Foggia e Bari, a conferma di un interesse turistico ormai diffuso sia lungo le coste che nell’entroterra. Ma il dato più rilevante riguarda la composizione dell’offerta: è, infatti, il comparto extra-alberghiero a trainare l’espansione. Negli ultimi dodici mesi, questo segmento ha registrato un aumento del 18% rispetto al 2023, con performance particolarmente significative per bed & breakfast e case vacanze, che segnano un balzo in avanti del 20% rispetto a due anni fa.

In crescita anche gli agriturismi (+15%) e gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale (+10%). Il successo di queste formule rispecchia un cambiamento strutturale nelle abitudini dei viaggiatori. Sempre più turisti prediligono soluzioni flessibili, indipendenti e immersive, che garantiscono autonomia, contatto diretto con la realtà locale e spesso un maggiore risparmio economico. Una tendenza che sta modificando l’equilibrio del mercato.

Le strutture extralberghiere

Le strutture extra-alberghiere stanno superando di gran lunga gli alberghi tradizionali, in particolare quelli di fascia media, che spesso faticano a mantenere tassi di occupazione competitivi. Tuttavia, l’espansione quantitativa del turismo pugliese pone anche nuove sfide strutturali. Una delle principali è rappresentata dalla carenza di infrastrutture adeguate, soprattutto nelle aree rurali e costiere, dove la crescita dell’offerta ricettiva non è stata accompagnata da un potenziamento dei collegamenti ferroviari, della viabilità interna o dei servizi essenziali.

Il rischio è quello di compromettere la qualità dell’esperienza turistica, oltre che la sostenibilità del modello di sviluppo. Non meno cruciale è il problema della stagionalità. L’afflusso turistico continua a concentrarsi nei mesi estivi, lasciando gran parte delle strutture ricettive inutilizzate durante l’autunno e l’inverno. La destagionalizzazione, insomma, resta una sfida ancora aperta, basata sulla necessità di fare leva su strategie di lungo periodo, capaci di coinvolgere enti pubblici, operatori del settore e comunità locali. Le potenzialità, del resto, non mancano.

La conferma arriva dai dati. Il patrimonio enogastronomico, la rete dei borghi storici, i cammini religiosi, così come il turismo scolastico e sportivo, rappresentano asset fondamentali per diversificare l’offerta e distribuire i flussi turistici su tutto l’arco dell’anno, superando una visione frammentata del turismo e puntando su programmazione e qualità. Perché l’ospitalità, oggi più che mai, non si misura solo nei numeri, ma nella capacità di accogliere senza snaturare, di crescere senza consumare e di durare nel tempo.

CORRELATI

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!