Lo definiscono “ai limiti dell’emergenza”, ma per tanti, in realtà, nell’emergenza si vive da anni. Ad affrontare concretamente il problema del sovraffollamento delle carceri in Puglia, in mancanza o in parziale adempimento di lavori programmati, è stavolta la Corte dei conti che in una relazione sui 10 anni dal commissariamento, accende fari sulle questioni ormai incancrenite in particolare in alcuni istituti penitenziari della regione: Foggia al primo, Taranto al secondo posto.
La relazione
Nella relazione “Infrastrutture e digitalizzazione: Piano Carceri”, i giudici contabili mettono in risalto la mancata realizzazione di numerosi interventi e l’urgenza di completare quelli di manutenzione straordinaria già avviati, «per migliorare le condizioni ambientali, igienico-sanitarie e di trattamento all’interno degli istituti».
Le cause
Per i magistrati le cause dei ritardi sono molteplici: dalle «inadempienze contrattuali da parte delle imprese, ai mutamenti repentini delle esigenze detentive rispetto al passo dei lavori, fino alle carenze nei finanziamenti necessari per attuare le modifiche progettuali, con la necessità – è il richiamo ulteriore – di applicare il principio dell’individualizzazione della pena, che impone una corretta collocazione dei detenuti all’interno delle strutture in base alla loro condizione giuridica e alle esigenze». Chiedono quindi all’amministrazione di «predisporre fin dall’inizio stime realistiche dei costi, accompagnate da una pianificazione efficace delle risorse e dalla definizione di linee guida per le strutture penitenziarie, coerenti con gli standard minimi europei e internazionali».
Il nodo sovraffollamento
Al secondo posto in Italia per sovraffollamento, dopo la Lombardia, la Puglia assieme alla Campania compare nella relazione come territorio in cui il problema è davvero emergenziale: «In particolare, al 31.12. 2024, la Puglia mostra un numero di detenuti presenti (4.355) di molto superiore alla capienza regolamentare degli istituti sul territorio (2.943 posti) con 1.412 posti mancanti». I più affollati sono Foggia (con il 184,8 percento di presenze in più, e Taranto con il 182,8). L’ampio divario è confermato anche al 31 marzo scorso, quando il numero era salito ancora, a 4.393. In parallelo, si registrano in alcune strutture della regione ritardi nel completamento dei lavori di ristrutturazione (come nella casa circondariale di Bari) o di manutenzione (nell’istituto per minori di Lecce).