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Ambiente e Sostenibilità Puglia

Le campagne pugliesi invase dai pannelli fotovoltaici: «È un danno per le produzioni agricole»

La Cia Agricoltori Italiani di Puglia ha sollecitato il presidente Michele Emiliano a convocare una riunione urgente con i responsabili degli uffici regionali competenti in materia di fotovoltaico.

L’obiettivo è modificare la legge che disciplina le autorizzazioni per la realizzazione di nuovi impianti sui terreni agricoli, al fine di frenare l’occupazione indiscriminata dei suoli produttivi.

La proposta, elaborata dalla Cia Puglia, si articola su tre punti principali: considerare il suolo agricolo produttivo come un bene comune da preservare per le colture; destinare la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici prioritariamente a zone industriali, cave dismesse ed edifici pubblici; limitare l’utilizzo di suoli agricoli a quelli incolti da almeno cinque anni.

Secondo il presidente della Cia Puglia, Gennaro Sicolo, è «fondamentale fermare l’invasione indiscriminata dei pannelli a danno delle produzioni agricole». La richiesta di modifica legislativa mira anche a dare maggiore voce in capitolo alle amministrazioni locali nel processo autorizzativo, consentendo loro di far valere le caratteristiche del territorio ed evitare concessioni non idonee.

La preoccupazione della Cia è supportata dai dati sul consumo di suolo in Puglia. Nel 2023, la provincia di Lecce ha registrato il maggiore consumo di suolo con 39.739 ettari, seguita da Bari (37.275), Foggia (28.149), Taranto (23.747), Brindisi (19.989) e Bat (11.105).

A livello comunale, Lucera (24,59 ettari), Cerignola (22,67) e Ostuni (19,39) sono state le città con il maggiore consumo di suolo nello stesso anno. A livello nazionale, dal 2006 al 2023, gli impianti fotovoltaici a terra hanno occupato 16.147 ettari, rappresentando il 12,5% del consumo complessivo di suolo.

«L’agricoltura in Puglia è la prima industria a cielo aperto della regione: è la nostra storia, il nostro futuro, è la nostra identità e dobbiamo preservarla», ha dichiarato Sicolo, sottolineando l’urgenza di un intervento per tutelare il settore primario pugliese.

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