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Caos in Puglia, è bufera dei sindacati sulla scuola: «Licei duplicati e regole ignorate»

Nel 1946 Carlo Emilio Gadda scriveva un capolavoro della letteratura popolare, «Quer pasticciaccio brutto de via Merulana»: il titolo calzerebbe a pennello – oltretutto ormai da tempo – agli atti sull’organizzazione delle scuole pugliesi. Questa l’opinione dei sindacati della scuola, che si scagliano nuovamente contro la delibera di giunta 1658 del 30 ottobre 2025, con cui la Regione Puglia ha modificato il piano dell’offerta formativa degli istituti superiori, autorizzando nuovi indirizzi considerati impropri, duplicati e in contrasto con le regole vigenti. Per esempio, in ogni distretto ci dovrebbe essere un solo Liceo sportivo, un solo Liceo del Made in Italy e così via: perché allora ne sono stati autorizzati dove già esistono?

L’appello a Decaro

Le segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Snals Confsal e Gilda-Unams hanno lanciato un appello congiunto al presidente eletto della Regione Puglia, Antonio Decaro, e al governatore uscente, Michele Emiliano, chiedendo di intervenire immediatamente per revocare quelle che definiscono «scriteriate e illegittime modifiche» all’offerta formativa.

Secondo i sindacati, la delibera approvata nell’ultima riunione di giunta prima del voto elettorale contraddice le stesse linee di indirizzo deliberate pochi mesi prima dalla Regione e ignora i pareri contrari di tutti gli organismi coinvolti: Province, Ufficio scolastico regionale, struttura tecnica e organizzazioni sindacali. La Flc Cgil Puglia definisce queste scelte «di chiaro indirizzo politico», che arrivano a procedimento amministrativo chiuso e nonostante una consultazione sindacale fortemente critica.

Nel dettaglio, la Flc Cgil elenca una serie di interventi contestati: nuovi licei musicali a Copertino e a Rodi Garganico, nonostante la presenza di istituti analoghi già in difficoltà nelle province di Lecce e Foggia; licei sportivi autorizzati in scuole prive dell’indirizzo scientifico, requisito previsto dalla normativa; una proliferazione di licei del Made in Italy da Corato a Brindisi, da Castellaneta a Gallipoli. A questo si aggiunge l’avvio di poli per l’infanzia in assenza di una legge regionale quadro sul sistema integrato 0-6 anni, altro punto già duramente contestato in fase di consultazione.

Un atto «su misura»

Sulla stessa linea la Uil Scuola Puglia, che parla apertamente di un atto «cucito su misura per pochi eletti». Il segretario generale Gianni Verga definisce la delibera «priva dei più basilari principi di trasparenza» e lesiva non solo delle scuole che hanno rispettato le regole, ma anche del ruolo dei sindacati, ai quali – denuncia – sarebbe stata persino occultata l’informativa sulle decisioni finali.

«Nonostante i pareri contrari e, in alcuni casi, l’assenza di delibere degli organi collegiali – afferma Verga – la giunta ha autorizzato nuovi licei musicali e sportivi dove non dovrebbero esistere e una diffusione incontrollata dei licei del Made in Italy». Un quadro che, secondo la Uil, contraddice apertamente l’indicazione condivisa che il prossimo anno scolastico non dovesse prevedere l’attivazione di nuovi indirizzi.

L’invito finale, condiviso da tutte le sigle, è chiaro: fare subito marcia indietro, evitare forzature dell’ultimo minuto e restituire centralità a criteri di programmazione, trasparenza e sostenibilità.

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