In Puglia nel 2024 sono stati effettuati 7.429 affidamenti diretti per un totale di 740 milioni di euro, evitando così gare d’appalto pubbliche. L’Anac denuncia l’abuso di importi vicini al limite di legge (140mila euro), spesso usati per eludere la concorrenza, come nel caso delle panchine a Foggia o della consulenza da 950mila euro all’Aqp.
A Foggia, la rinuncia a un appalto da parte della cooperativa legata a una vicesindaca M5S ha innescato verifiche su altri incarichi simili. Anche in altri Comuni come Lecce, Grottaglie e Corato si segnalano affidamenti sospetti. La legge, riformata nel 2023, consente questi affidamenti per snellire le procedure, ma spesso viene aggirata la rotazione.
Il Tar di Lecce ha già censurato diversi casi, tra cui quello di Massafra, annullando un incarico per abuso dello strumento, senza trasparenza né concorrenza. Il Comune di Massafra, aveva proceduto ad assegnare direttamente un servizio senza bando, giustificando l’operazione con l’urgenza e il basso importo dell’intervento. Tuttavia, un’impresa esclusa ha fatto ricorso, denunciando una procedura opaca e priva di reali criteri di trasparenza. Intanto cresce il ricorso agli affidamenti diretti anche nelle Asl, con percentuali record.
