È lui il grande escluso: Fabiano Amati, l’assessore regionale al Bilancio che già da giorni era al ballottaggio con Antonio Mattarelli, che alla fine l’ha spuntata. E ora fra social e note stampa si è arrivati ai ferri corti fra lui e il segretario regionale Domenico De Santis, tanto da far concludere al consigliere fasanese il suo intervento con una frase che non lascia adito a dubbi, anche sul futuro che Amati augura a De Santis. «La ridicola storia della colpa addebitata alla direzione provinciale di Brindisi? Per piacere. Cerchiamo di essere seri, evitare di provocare e ricordarsi – come faccio io ogni giorno – che se è finito l’Impero romano, figuriamoci se non può finire l’incarico del vicecapo di gabinetto di Michele Emiliano, al secolo Domenico De Santis». Amati ha voluto comunque chiarire di non aver mai sostenuto che sia stata la segretaria Schlein a porre un veto su di lui. «Ma bisogna fare anche un corso di lettura? Io non ho mai detto che la segretaria Schlein ha posto un veto su di me. Ho detto, invece, che sono stati loro a riferire – a me, a tanti parlamentari, sindaci e amministratori – con telefonate, incontri e messaggi WhatsApp, che c’era un veto della segretaria Schlein. E che siano stati loro, posso pure provarlo».
Secondo Amati insomma, qualcuno non avendo il coraggio di dirgli che non lo avrebbero messo in lista avrebbe addossato la responsabilità alla segretaria Schlein. «Ma quando finira’ questo modo di fare in cui la realtà viene manipolata per addossare ad altri le proprie responsabilità? – aggiunge – È la tecnica di commettere ‘omicidi’ e depistare sulla propria responsabilità di killer. Hanno usato la segretaria del mio partito per nascondersi, confidando magari sul fatto che avrei taciuto. Io tacere? Ma quando mai?». Amati prosegue: «Piuttosto, chiedano scusa alla segretaria Schlein per aver usato il suo nome per nascondersi. Siamo di fronte a persone che, per esistere, si presentano con una retorica stantia utile a fingersi necessari». Laconica la risposa di De Santis. Quanto alla candidatura di Fabiano Amati, non vi è stato alcun veto da parte della Segretaria nazionale, ma una scelta politica del Pd provinciale, regionale e nazionale».