La Puglia si conferma tra le regioni italiane più colpite dal fenomeno delle malattie professionali. Nel 2024 sono state 9.094 le denunce presentate all’Inail, un numero che colloca il territorio al secondo posto a livello nazionale, dietro solo alla Toscana. Si tratta di un dato che riflette una situazione preoccupante nel Mezzogiorno, dove si registra il maggior numero di denunce (32.674), a fronte dei 31.794 del Centro e dei 23.916 del Nord.
Dati in aumento
Secondo la Relazione annuale dell’Inail relativa al 2024, le patologie denunciate in Italia hanno raggiunto quota 88mila, il valore più alto mai registrato dal triennio 1976-1978. Un aumento del 21,8% rispetto alle 73mila denunce del 2023, che non necessariamente riflette un peggioramento delle condizioni di lavoro, ma anche una maggiore consapevolezza dei lavoratori e dei medici certificatori. I lavoratori colpiti nel 2024 sono stati 58mila, con un incremento del 18,7% rispetto al 2023.
La situazione della Puglia
Il dato pugliese assume particolare rilievo nel contesto nazionale: la regione rappresenta da sola oltre il 10% delle denunce complessive. Il settore più colpito rimane quello dell’Industria e servizi, con particolare incidenza nelle costruzioni e nella manifattura, ma anche agricoltura, sanità e trasporti registrano numeri in crescita. Nella regione si osserva inoltre un preoccupante incremento anche sul fronte dei decessi, con sei casi in più rispetto all’anno precedente. L’aumento si inserisce in un trend generale che ha visto salire i decessi in itinere a livello nazionale a 303 (+10,2%), di cui il 25,5% legati a incidenti nel tragitto casa-lavoro. I tumori professionali, tra cui i mesoteliomi causati dall’esposizione ad amianto, superano i 2mila casi, così come le malattie respiratorie.
Donne e stranieri
L’analisi per genere evidenzia una distribuzione ancora sbilanciata: il 73,9% delle malattie professionali denunciate riguarda uomini, ma il dato femminile (26,1%) è in crescita. Le lavoratrici pugliesi, in particolare, denunciano un’incidenza superiore per le malattie del sistema nervoso (17,1% contro il 10,1% degli uomini), mentre sono meno colpite da patologie dell’orecchio, tumori e malattie respiratorie. Preoccupante anche il dato relativo ai lavoratori stranieri, che a livello nazionale hanno registrato un incremento del 27,4% rispetto al 2023, a fronte del +21,3% dei nati in Italia. La loro incidenza è salita dall’8% del 2023 all’8,7% del 2024, segno di una crescente esposizione ai rischi, spesso in settori meno tutelati e con minori controlli.
Se da un lato l’incremento delle denunce può essere inteso come segnale positivo di un sistema più consapevole e informato, dall’altro mette, però, in luce la necessità di rafforzare le misure di prevenzione nei luoghi di lavoro, specie in una regione come la Puglia, che unisce la presenza di comparti industriali storici, un forte settore agricolo e una componente non trascurabile di lavoro irregolare.