Se da un lato le famiglie pugliesi e lucane risparmiano meno della media nazionale, dall’altro mostrano, in alcune province, una sorprendente capacità di accantonare, nonostante un reddito disponibile significativamente più basso. La conferma arriva dal report elaborato da Unioncamere e Centro studi Guglielmo Tagliacarne.
La Puglia si colloca al 17esimo posto tra le regioni italiane per propensione al risparmio con un modesto 5,4%, invariato rispetto al 2019. La regione ha, però, un peso maggiore nell’ammontare complessivo del risparmio nazionale: circa 3,6 miliardi di euro, pari al 3,3% del totale italiano.
La mappa
Tra le province pugliesi, Bari risulta la più virtuosa per volume assoluto di risparmio, con 1,29 miliardi di euro (1,2% del totale nazionale), seguita da Lecce con 708 milioni, Foggia con 509 milioni, Taranto (462 milioni), Barletta-Andria-Trani (353 milioni) e Brindisi (283 milioni). Tuttavia, solo Foggia mostra una propensione al risparmio superiore alla media nazionale (7,8%), mentre tutte le altre province si collocano tra il 6,2% e il 7,1%. La Basilicata si posiziona al 13esimo posto nazionale per propensione al risparmio, con un dato del 6% (in lieve calo di una posizione rispetto al 2019), ma molto indietro per volumi: appena 560 milioni di euro, lo 0,5% del risparmio complessivo italiano.
Le due province lucane si comportano in modo diverso: Potenza raggiunge una propensione del 9,7% (ben al di sopra della media nazionale), mentre Matera si ferma al 6,8%. Un dato interessante è che Potenza, pur con un reddito disponibile pro-capite inferiore del 25% rispetto alla media nazionale, mostra una propensione al risparmio superiore del 17,7%. Questo indica che, nella regione, la prudenza economica si accompagna a condizioni strutturali di fragilità: nuclei familiari piccoli, popolazione anziana e redditi bassi. Il comportamento delle famiglie lucane rientra pienamente nel quadro delineato dallo studio. In molte province minori del Sud, la percezione dell’incertezza economica spinge verso una parsimonia “di necessità”, che si traduce in un risparmio precauzionale anche a costo di sacrifici sul fronte dei consumi.
Non mancano, tuttavia, le criticità. L’assenza di un tessuto produttivo forte e la bassa incidenza di laureati ostacolano una crescita stabile dei redditi e, di riflesso, una cultura del risparmio strutturata. Inoltre, a differenza di regioni del Nord con analogo indice di anzianità, in Puglia e Basilicata la capacità di risparmiare non si traduce in ricchezza accumulata, ma spesso resta confinata a una gestione familiare di sopravvivenza.