La campagna elettorale è cominciata solo da pochi giorni per il candidato presidente del centrodestra, Luigi Lobuono, ma ad oggi nessuna proposta concreta è stata avanzata sul programma. Alcune buone idee sono state lanciate, come l’assessorato al Mare, visto lo sviluppo costiero della nostra regione e la vocazione di alcuni territori, come Brindisi ad esempio, a spiccare il volo riempiendo di contenuti una parola che fino ad oggi è rimasta vuota, nonostante il prestigioso Salone nautico. Così come l’incontro con Ance (costruttori), ieri, ha lanciato il «Piano Casa» per i giovani: un maxi programma che assicuri il diritto alla casa «dei nostri ragazzi, dando loro un motivo in più per restare in Puglia».
Il tema esiste ed è sentito in una città che va riempiendosi di b&b e dove trovare una casa in affitto è un terno al lotto, a meno di non attingere alla pensione dei nostri vecchi in aiuto. Buone idee, ma come il candidato intende convincere i proprietari a calmierare gli affitti e mettere a disposizione gli immobili non è dato di sapere. Così come pure non c’è una traccia su come costruire un’economia del mare in una terra che non ha mai saputo realizzarne una vera. Se si escludono i favori elargiti ai balneari.
Ma qui si tratta di ben altra cosa. Idee e slogan. Anche dall’altra parte, il candidato che ha avuto modo di partire per primo, di idee e buone ne ha lanciate tante: la trasformazione dei nostri prodotti agricoli che svendiamo agli industriali del Nord e che ci pagano sempre meno, il rimboschimento di aree vaste che potrebbero mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, solo per citare le ultime e via discorrendo. Ma come realizzarli? Con quali fondi, attingendo a quali esperienze, mettendo in campo quali risorse umane?
Suggestive le proposte e compensative di bisogni e speranze mai esauditi, ma perché non restino il libro dei sogni sarebbe utile corredarle da schede tecniche, da progetti di fattibilità. E fa riflettere anche il comportamento sbeffeggiante di taluni consiglieri tipicamente elettoralistico sulle proposte dei candidati governatori: dite la vostra, che e io dico la mia. E vinca il migliore.