I passeggeri che nel 2025 transiteranno per i porti di Bari e di Brindisi dovranno pagare diritti più alti in una misura che va dai 10 ai 40 centesimi. Lo ha stabilito il Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale. L’obiettivo? Ripianare il saldo negativo di due milioni e mezzo di euro tra i costi di gestione dei servizi e le relative entrate.
La decisione
L’adeguamento degli importi dei diritti portuali, comprensivi dei diritti d’uso delle infrastrutture, rigiarda la movimentazione dei passeggeri e dei veicoli nei porti di Bari e di Brindisi. A imporre questa scelta è stato non solo il saldo negativo tra le entrate e i costi di gestione dei servizi per crociere e traghetti, ma anche l’aumento dei costi connessi all’erogazione dei servizi e le attività avviate per incrementare l’appeal e la funzionali dei due principali scali pugliesi. Di qui la necessità di un ritocco dei diritti portuali che l’Authority ha tentato di contenere «per non gravare eccessivamente sull’utenza portuale», prevedendo nello stesso tempo una strategia per migliorare e rafforzare i servizi offerti.
I servizi
Tra le numerose attività previste spicca il rafforzamento dei livelli di sicurezza nei porti, con particolare attenzione al miglioramento delle condizioni e degli ambienti di lavoro legati a traghetti e crociere. In questa prospettiva l’Authority ha avviato una revisione della pianificazione di security. Ancora, si prevede l’avvio del progetto sperimentale per l’installazione di E-Gate a Bari, dedicato ai controlli extra-Schengen: se la fase pilota risulterà positiva, si procederà con l’estensione dell’installazione anche al porto di Brindisi, così da ottimizzare la gestione dei flussi di passeggeri internazionali.
Le dichiarazioni
«Abbiamo varato una rimodulazione accorta – commenta il commissario straordinario Vincenzo Leone – a conclusione di un percorso condiviso con le associazioni degli operatori di Bari e di Brindisi nonché con le principali Associazioni di categoria nazionali, con l’obiettivo di garantire sostenibilità, innovazione e competitività ai nostri porti».