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Pnrr, lo stato di attuazione dei progetti per l’assistenza sanitaria in Puglia: al via il 20% dei cantieri

Serve una sterzata per spendere entro il 2026 il tesoretto del Pnrr sanità in Puglia che prevede investimenti totali per 844 milioni di euro. È quanto emerso ieri nell’ambito dell’incontro tenuto in presidenza regionale con l’ingegnere Barbara Valenzano, a capo della cabina di regia sul Pnrr, l’assessore alla Salute Rocco Palese, il capo dipartimento Vito Montanaro, i dirigenti del settore spesa comunitaria e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil del comparto sanità.

Dal monitoraggio emerge che a oggi solo 40 su 224 opere fra ospedali di comunità, case della salute e cot, possono materialmente partire con i lavori grazie a contratti già stipulati, meno del 20% del totale. Il resto dei progetti è ancora in fase esecutiva, una parte ancora in gara, altri in via di assegnazione. Un quadro non proprio esaltante a detta dei sindacati.

La Cgil, per esempio, ha chiesto il numero e la percentuale di interventi realizzati che, è emerso, al momento non è dato sapere. Una pecca non da poco considerando i tempi contingentati e le pastoie burocratiche. «L’assenza di dati – ha chiarito sul punto l’assessore Palese – dipende dal malfunzionamento del sistema di monitoraggio Regis gestito direttamente dal Ministero della Salute». Negativo anche il parere della Cisl secondo la quale lo stato di attuazione del Pnrr è fermo a un anno fa e ciò a causa delle stazioni appaltanti, le Asl e le aziende sanitarie, che non rispondono ai comandi regionali e accumulano ritardi su ritardi. D’accordo sul punto anche il sindacato Uil che ha chiesto interventi drastici, anche di natura disciplinare, per mettere in riga i direttori generali.

Più roseo, invece, l’andamento degli appalti per l’acquisto di grandi apparecchiature, Tac, Pet tac, risonanze magnetiche, con 273 macchinari totali e una spesa stabilita di circa 100 milioni di euro. Per l’esattezza 143 appalti sono stati già aggiudicati e sono in procinto di entrare in funzione.

Quanto al resto, la Puglia sarà capofila insieme alla Lombardia per l’attuazione della telemedicina. Avviata anche la formazione per oltre 50 mila operatori sanitari alla gestione del fascicolo sanitario e per aggiornare i software delle aziende sanitarie.

Sempre sotto l’aspetto della formazione è partito il piano straordinario per l’aggiornamento sulle infezioni ospedaliere. Un investimento da oltre sei milioni di euro, sempre legato al Pnrr, è uno dei quattro item dell’investimento con l’obiettivo di formare circa 23mila unità di personale sanitario.

Chiudendo e aggiornando l’incontro, l’assessore Palese ha sottolineato che «nonostante qualche ritardo la Regione Puglia ha attuato tutti gli adempimenti della misura 6 del Pnrr e che ogni criticità verrà risolta, a condizione però che il governo centrale non tagli le risorse o, peggio, cambi in corsa le regole con la rivisitazione del Pnrr adottata dal ministro per il Sud Raffaele Fitto».

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