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Il consigliere Perrini: «Nel centrosinistra bravi nella narrazione, ma la realtà è fatta di sostanza» – L’INTERVISTA

Renato Perrini, presidente del gruppo Fratelli d’Italia alla Regione Puglia, dopo aver ascoltato i discorsi pronunciati in occasione dell’inaugurazione della Fiera del Levante, ha confermato quella che è una sua vecchia idea sugli uomini del centrosinistra e sul loro modo di comunicare. Consigliere non le è piaciuta particolarmente questa inaugurazione della Campionaria, è così? «Quando…
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Renato Perrini, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione

Renato Perrini, presidente del gruppo Fratelli d’Italia alla Regione Puglia, dopo aver ascoltato i discorsi pronunciati in occasione dell’inaugurazione della Fiera del Levante, ha confermato quella che è una sua vecchia idea sugli uomini del centrosinistra e sul loro modo di comunicare.

Consigliere non le è piaciuta particolarmente questa inaugurazione della Campionaria, è così?

«Quando ero piccolo da Taranto e dalle province, parlo di 30 anni fa, partivano i pullman per andare alla Fiera del levante, c’era la corsa al biglietto. Da 20 anni a questa parte la Fiera è diventata una specie di mercato rionale. Ma più sembra una festa di rione e più ci sono le sfilate dei politici, le poesie di Vendola, Emiliano, Decaro. Ma poi terminata la giornata delle sfilate il resto è un deserto. Lo dice uno che fa l’imprenditore e visita e conosce le fiere. Quando vado a Rimini, Roma, Parma, Verona, vedo davvero delle fiere. All’epoca la Fiera del Levante era una delle più importanti del Centro Sud e del Mediterraneo ora è diventata una deserto».

Perché secondo lei?

«Perché si è parlato di sogni e meno di sostanza. C’è una narrazione dei venti anni di Vendola e Emiliano e ora di Decaro che vive di video. Prende il telefonino si riprende mentre mangia un panzerotto e fa 7mila like se si parla di progettualità, di sistema, di fondi, chi ne parla ne prende 350».

Questo però è un po’ un limite dei social non pensa?

«Sì, ma poi loro sono bravi a narrare la poesia. La differenza fra me e loro è che io ogni giorno giro per le campagne, visito imprese, conosco il territorio, ho un altro modo di raccontare. Loro sono bravi, e faccio i complimenti alla sinistra, nella narrazione. Come quella di Vendola sull’Ilva con l’arcobaleno che stava sulle ciminiere di Taranto. Lo stesso sulla sanità dove loro narrano che tutto funziona e invece ci sono le liste di attesa, gli ospedali dove viene inaugurata la prima pietra e poi restano lì. Per esempio a Taranto dove il san Cataldo è stato inaugurato 8 volte perché ci sono state altrettante elezioni. Qui dovranno spiegare che per riempire quell’ospedale devono svuotare quelli della provincia ma non potranno farlo altrimenti poi per le elezioni cosa succederebbe?»

Difficile dire che in 20 anni la Puglia non sia cambiata, non crede?

«Il mondo è andato avanti e dobbiamo dire che la Puglia è cambiata grazie agli imprenditori. Loro hanno gestito il potere in tutti gli enti e hanno narrato una favola».

Questa spaccatura fra Decaro e Emiliano non giova in qualche modo al centrodestra?

«Secondo me non c’è nessuna rottura fra i due, è un gioco per stare tutti i giorni sulla stampa».

Insomma un teatrino?

«Eh sì tanto uno tira da una parte, uno dall’altra, ma alla fine si sta insieme».

Ma ci sarà un candidato nel centrodestra in grado di battere Decaro?

«Sono convinto che il mio coordinatore Gemmato insieme agli altri farà in modo che nei prossimi giorni esca il nome del candidato che possa andare bene a tutti. Un candidato presidente che ci porterà alla vittoria. C’è tanta gente che ragiona che non va dietro alle favole narrate come quella della sanità o dei consorzi di bonifica. Loro narrano bene nascondendo quelli che poi sono i problemi reali. Vogliamo parlare del fatto che negli ultimi 20 anni la Puglia ha perso più di 70mila abitanti? Tanti giovani se ne sono andati».

A parte l’arcobaleno di Vendola, Emiliano da sempre si è battuto per la decarbonizzazione dell’Ilva.

«Sì ma lui a Lecce è andato a combattere la Tap dicendo che non possiamo eradicare gli ulivi e pure per la Xylella e in un primo tempo era vicino agli ambientalisti che si opponevano all’eradicazione delle piante. Questo è populismo, non si è intervenuti in tempo per la Xylella e si è distrutto un territorio e poi si sarebbe potuto fare un altro progetto per poter far arrivare quel gas all’Ilva e alimentare gli altiforni. Se non porti il gas come fai la decarbonizzzazione a Taranto? Bravi a narrare e prendere voti ma la sostanza è un ‘altra cosa».

Pensa che ci siano ancora i tempi per poter vincere alle regionali in Puglia?

«Secondo me sì. Sono molto fiducioso. Il nostro sottosegretario Gemmato insieme agli altri coordinatori arriverà a una sintesi».

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