La Regione Puglia mette la parola fine a uno dei dossier più controversi degli ultimi anni: quello del nucleo di vigilanza ambientale, una sorta di «corpo di polizia regionale» istituito nel 2019 e finito al centro di un vero e proprio caso politico e giuridico. Gli agenti, infatti, erano stati dotati di gradi militari, armi e poteri di pubblica sicurezza, prerogative non consentite a personale non appartenente alle forze dell’Ordine. Una situazione che aveva attirato l’attenzione della Prefettura di Bari e del ministero dell’Interno, fino a provocare un duro intervento di richiamo.
Dopo mesi di audizioni e interrogazioni parlamentari, la giunta regionale ha ora approvato un nuovo regolamento che di fatto ripristina quello precedente del 2018, eliminando le criticità contestate. I 27 articoli del nuovo testo cancellano ogni riferimento a gerarchie militari, uso di armi e competenze sovrapposte con altri corpi. Il personale regionale tornerà ad occuparsi di controlli ambientali e supporto tecnico, senza funzioni di pubblica sicurezza. Parallelamente, l’esecutivo ha varato una lunga serie di provvedimenti in diversi settori. Sul fronte ambientale, stanziati 500 mila euro per la bonifica dei siti contaminati, fondi destinati alle amministrazioni pubbliche per sostenere le spese delle attività istruttorie e operative.
Confermata inoltre la destinazione del 20% del gettito dell’ecotassa 2024 all’Agenzia regionale Ager, che lo redistribuirà ai Comuni sede di discariche o impianti di incenerimento per finanziare interventi ambientali e sanitari. Nel capitolo opere pubbliche e sicurezza, la Regione ha destinato oltre 6,3 milioni di euro alla messa in sicurezza sismica di edifici strategici pubblici, consentendo lo scorrimento delle graduatorie delle opere rimaste senza fondi. In materia di mobilità, arriva il commissariamento straordinario per garantire l’attivazione del trasporto pubblico tra San Marco in Lamis e gli Ospedali Riuniti di Foggia, con un intervento regionale sostitutivo dopo i ritardi della Provincia.
Capitolo politiche abitative: stanziati 100 mila euro per finanziare aree giochi nei Comuni pugliesi, con l’obiettivo di sostenere la rigenerazione urbana e restituire spazi pubblici riqualificati alle famiglie. Sul fronte istruzione, il Piano regionale per il diritto allo studio 2025 mette in campo 9,7 milioni di euro per mense scolastiche, trasporto, sussidi didattici e sostegno alle scuole paritarie, con la prospettiva di finanziare anche l’acquisto di futuri scuolabus elettrici. In ambito welfare, la giunta ha approvato 500mila euro per potenziare la capacità amministrativa degli uffici regionali e locali nella gestione dei fondi europei e 321 mila euro per progetti di inclusione sociale rivolti a persone sorde e con ipoacusia.
Sul versante culturale, arrivano 6 milioni di euro per il sostegno a festival, rassegne e premi cinematografici, mentre in campo sanitario la Regione ha designato i tre rappresentanti nell’organo di indirizzo del Policlinico di Bari, tra cui il sindaco di Casamassima Giuseppe Nitti, che ne assumerà la presidenza. Infine, la giunta ha stanziato 425 mila euro per completare l’organizzazione delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre prossimi, data che segnerà anche il futuro politico di una Puglia chiamata a scegliere il suo nuovo presidente.
Un Consiglio costretto, almeno per ora, a fare marcia indietro sul «corpo di polizia» regionale, una vicenda che ha lasciato dietro di sé non solo polemiche ma anche una lezione di diritto amministrativo: le funzioni di pubblica sicurezza restano, per legge, prerogativa esclusiva dello Stato.










