«Spero solo che il lavoro fatto finora non vada sprecato. Sono deluso, certo, ma la priorità adesso è il territorio», a parlare è Francesco Tarantini, già commissario del Parco dell’Alta Murgia che si è visto rimosso a scadenza del suo ruolo dal Ministero.
Tarantini si occupa da anni di politiche ambientali, ha lavorato prima come direttore e poi come commissario del Parco. Conosce il territorio, è di Corato. Ed è fiero del suo lavoro.
Se lo aspettava?
«No. Solo per i risultati ottenuti, siamo riusciti a far divenire il Parco un Geoparco Unesco, è un lavoro di tre anni. Siamo riusciti ad avere la carta europea del territorio sostenibile, siamo riusciti ad ampliare i confini del parco usando lo strumento delle aree contigue e così sono rientrati nel perimetro anche altri Comuni, come Acquaviva delle Fonti. Insomma tanta fatica, pensi che sono arrivati anche i premi del Ministero su tutti questi risultati, anche sull’app per il monitoraggio dell’impollinazione. Tante cose e anche riconoscimenti».
Ha visto che cosa ha detto il governatore, che non spetta al ministero quella nomina. Emiliano ha preso le sue parti?
«Lo ringrazio, ma in realtà il parere vincolante è della Regione quando si nomina un presidente, in tal caso l’ente ha una rosa di nomi e sceglie e poi inizia un lungo iter burocratico. Io sono stato commissario, come lo è il nuovo nominato per sei mesi, ovvero Loizzo».
Una nomina politica la sua, a parer suo?
«Non saprei risponderle. So che a prescindere dai colori politici 15 sindaci, tutti quelli del Parco hanno firmato una petizione per farmi restare, accanto a loro l’Anci, l’Unpli, tantissime associazioni ambientaliste».
Farà ricorso?
«Non credo che potrei neanche, ma mi creda non è che volevo quel posto a tutti i costi, io voglio che il parco fiorisca, e non solo».
Che cosa altro?
«Che si superi la fase del commissariamento, tra l’altro protratta da tempo, che questo territorio abbia un presidente e anche un direttore».
Perché ora non c’è un direttore?
«C’è, ma è un facente funzioni, non potrebbe essere altrimenti in una fase commissariale. Il direttore ha un ruolo gestionale, molto importante. E poi superando il commissariamento si avrà un consiglio direttivo che ad oggi non c’è, mentre è importante per dare voce a tutte le anime del parco e prendere le giuste decisioni».
Lei ha voglia di candidarsi come presidente?
«Vedremo. Ad oggi posso dirle solo che mi auguro si prosegua il lavoro fatto, perché il riconoscimento del Geoparco Unesco è solo l’inizio, poi bisognerà lavorare per mantenere il titolo e questa terra lo merita».